C'è un Sud che vince e un Sud che perde. È questa l'impressione che si ricava osservando la graduatoria dei progetti irrigui ammissibili a finanziamento dal Piano nazionale di ripresa e resilienza con la missione 2, componente 4, investimento 4.3, il programma del Ministero delle Politiche Agricole volto ad "Aumentare la resilienza dell'agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche" e pubblicata in calce al Decreto Mipaaf del 30 settembre 2021.

I progetti immediatamente e totalmente finanziati, secondo i calcoli di AgroNotizie, sarebbero solo 41 su 149 approvati e per un valore di 510,6 milioni di euro su oltre 1.620,1 milioni richiesti dai consorzi di bonifica. Tra i progetti immediatamente finanziabili troverebbero posto dieci progetti provenienti dalle regioni del Sud, per oltre 161,7 milioni di euro, pari al 31,6% dei finanziamenti erogati immediatamente, un valore che si avvicina a quello della clausola di salvaguardia del 34,3%. E sembra una prima vittoria. Esce vincitrice la Calabria, con cinque progetti finanziati, segue la Basilicata con tre, mentre due vanno alla Campania. Regione che però insorge sul criterio stabilito per l'immediata finanziabilità e che lascia indietro molti progetti interessanti del Sud.
Sullo sfondo - e qui c'è il Sud che perde - Puglia e Sicilia, la prima con un solo progetto approvato, ma non immediatamente finanziabile, e la seconda con i 31 progetti bocciati.

Anche se è pur vero che il Decreto di approvazione pone anche altri paletti: risorse potrebbero essere liberate da progetti solo formalmente in ordine, mentre saranno sicuramente esclusi dal finanziamento del Pnrr tutti i progetti già totalmente realizzabili da altre fonti di finanziamento già accordate, elementi che potrebbero realizzare una prima scrematura e consentire l'immediata finanziabilità di altri progetti finiti in coda.


Campania, ritardo nei finanziamenti ingiusto

Ma sul Decreto del Ministero delle Politiche Agricole del 30 settembre scorso, che ha approvato l'elenco di 149 opere irrigue finanziabili per 1,6 miliardi di euro, l'assessore all'agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo non ci sta, e sulla sua pagina Facebook il 6 ottobre scorso scrive: "In Regione Campania ben dieci progetti sono ammissibili a finanziamento su tredici presentati, ma di questi dieci, stante il dispositivo del decreto, solo due verranno finanziati nell'immediato in quanto l'iniziale dotazione finanziaria di 880 milioni di euro è stata ridotta a 520 milioni euro, poiché i restanti 360 milioni di euro saranno destinati a 'progetti coerenti', progetti, questi ultimi, definiti dal Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 6 agosto 2021 come 'Progetti in Essere'".

In pratica il Mef ha inserito un elemento di discrezionalità nella gestione della graduatoria al di sotto del gruppo dei primi progetti da 520 milioni: oltre tale cifra - e per i successivi 360 milioni - saranno infatti finanziati tra i progetti ammissibili più bassi in graduatoria solo quelli in parte già realizzati e da completare. Con lo scopo di velocizzare la spesa e la rendicontazione a Bruxelles del Pnrr. Mentre invece i progetti presentati dalle regioni meridionali - Campania in testa - sono per lo più nuovi e rischiano così addirittura di finire in coda e non poter essere finanziati, nel caso non avanzino risorse. 

"Questa situazione
- sibila Caputo - non meramente terminologica, sottrae di fatto, a progettualità presentate dalla Regione Campania, e risultate ammissibili, la possibilità di essere finanziate".

Ma Caputo spara ad alzo zero anche contro il bando su risorse nazionali da 440 milioni di euro, che scade il prossimo 15 novembre, indicato dallo stesso Mipaaf come scialuppa di salvataggio per chi - come gli enti di Bonifica della Regione Siciliana - ha ancora necessità di perfezionare i progetti per renderli aderenti ai criteri di selezione del Pnrr.
"Perché stanziare ulteriori 440milioni di euro a valere su risorse nazionali su un bando aperto a fine luglio, con scadenza al 15 novembre che formalmente apre la possibilità a chi non utilmente in graduatoria nel summenzionato Decreto di concorrere per vedersi ammesse e finanziate le proprie progettualità?" Domanda retorica, che sottintende una risposta: tutto congiura contro i nuovi progetti ammissibili a finanziamento e non immediatamente finanziabili, che restano bloccati in attesa di risorse, scavalcati dai "Progetti in Essere", proprio mentre si offre una seconda possibilità a chi ha visto i propri progetti bocciati, che possono essere ripresentati in fretta e furia sul bando a risorse nazionali ancora aperto.

L'assessore inoltre riferisce di aver investito della questione gli uffici competenti della Direzione Generale Politiche agricole "al fine di poter sostenere a livello nazionale le ragioni dei consorzi di bonifica campani, ammessi ma non finanziabili per scarsità di risorse e anche di quelli delle altre regioni che si trovano in condizioni analoghe".

Calabria, due progetti ai primi posti

Il presidente Anbi Calabria, Rocco Leonetti, e il presidente Coldiretti Calabria, Franco Aceto, esprimono invece "grande soddisfazione" per la dichiarata ammissibilità dei progetti candidati dai consorzi di bonifica calabresi sui fondi afferenti al Pnrr. Tra i149 progetti dichiarati ammissibili sono compresi a pieno titolo 20 progetti candidati dai consorzi di bonifica calabresi, cinque dei quali, come detto, sono immediatamente finanziabili.

"Due di essi occupano nella graduatoria dei progetti ammessi i primi posti con il più alto punteggio, ex equo con un progetto presentato dal Consorzio del Piacentino della Regione Emilia e Romagna, dunque la Calabria, nel Pnrr per quanto riguarda le infrastrutture irrigue, non solo è robustamente presente, al pari e meglio di altre regioni, ma conquista anche il podio dei finanziamenti" si legge nella nota congiunta di Coldiretti Calabria e Anbi Calabria.

"È un ottimo risultato - aggiunge la nota - conseguito grazie a molteplici fattori individuati anche negli indirizzi progettuali forniti dall'Anbi Calabria e attuati dalle amministrazioni consortili elette in rappresentanza degli agricoltori". Ma non una parola sui 15 progetti non immediatamente finanziabili.