La crisi di Governo prima e la corsa alle elezioni poi hanno segnato un'iniziale battuta d'arresto per i provvedimenti dedicati al mondo agricolo. Tuttavia, la proroga del credito d'imposta legato al carburante agricolo acquistato dalle aziende - non inclusa nel primo Decreto Legge aiuti - è stata ora inserita nel nuovo provvedimento approvato giovedì 4 agosto.

 

La richiesta era chiara e diretta

All'indomani dello scioglimento delle Camere, il presidente nazionale di Cia Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, aveva subito portato alla luce la questione gasolio agricolo sottolineando che la situazione di stallo venutasi a creare non doveva impedire in alcun modo l’estensione del credito d’imposta per l’acquisto di gasolio agricolo, intervento indispensabile per arginare il caro carburante

 

Su questo punto era intervenuto anche il ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli che aveva fatto sapere di aver inviato a Palazzo Chigi la proposta con la proroga del credito d’imposta fino al 31 dicembre 2022 da inserire nel nuovo Decreto Aiuti.

 

Attesa a lieto fine 

E così è stato: il Decreto Legge Aiuti Bis, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso giovedì 4 agosto, proroga alcuni degli sconti fiscali già sperimentati per combattere il caro energia. Tra questi è stata inserita l’estensione al terzo trimestre 2022 del credito d’imposta del 20% sul costo del gasolio agricolo.

 

"Il Governo ha tenuto conto delle sollecitazioni di Cia, affinché si tutelino le imprese agricole, oggi in estrema sofferenza tra rincari e siccità" commenta Fini. "Ora, tale credito deve essere esteso anche oltre la scadenza prevista per renderne maggiore l'efficacia".

 

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Cristiano Fini a Palazzo Chigi per gli incontri tra parti sociali e Mario Draghi sul nuovo Decreto Aiuti

(Fonte foto: Palazzo Chigi)

 

Tuttavia, come osserva Confagricoltura, si è persa l'occasione per estendere la misura anche al secondo trimestre, quando le lavorazioni agricole saranno a pieno regime.

 

E per i contoterzisti?

Il presidente di Uncai, l’Unione Nazionale ContoterzistiAproniano Tassinari, manifesta ulteriori perplessità. "Nonostante la proroga, rimane ancora senza risposta la nostra domanda se gli agromeccanici abbiano diritto o meno alle agevolazioni. Se così non fosse, il costo delle lavorazioni agromeccaniche subirà aumenti anche del 22%”, avverte.

 

Gasolio agevolato, aumentano le regioni che rinnovano le quote

Oltre agli interventi a livello nazionale, prosegue sulla scia anche le regioni del Sud Italia si attivano imitando quanto già fatto dalle regioni del Centro Nord Italia, per offrire aumenti nei volumi di carburante a tariffa agevolata assegnati agli agricoltori. 

 

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Regione Campania

Dopo l’appello di Coldiretti Campania, dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione arriva il via libera all’aumento del 50% di gasolio agricolo agevolato per eseguire irrigazioni di soccorso. Le imprese che prevedono di esaurire le scorte entro il 10 ottobre dovranno presentare richiesta a partire dal primo settembre. 

 

Regione Calabria

Coldiretti Calabria rende noto che il Dipartimento Regionale Agricoltura ha autorizzato l’assegnazione di carburante agevolato fino ad un massimo del 100% del quantitativo precedentemente stabilito. Per ottenerlo occorre presentare la richiesta entro il 30 ottobre.

 

Regione Lazio

Anche dal Lazio buone notizie. A seguito delle richieste avanzate da Coldiretti Lazio, l’assessore all’Agricoltura della Regione Lazio, Enrica Onorati, annuncia l’aumento del 50% del quantitativo di carburante annuo. Le aziende agricole dovranno dimostrare di aver già ritirato il quantitativo di carburante annuo assegnato e presentare richiesta di integrazione presso gli uffici UMA entro il 31 ottobre.

 

Regione Abruzzo

Anche la Giunta regionale d’Abruzzo, in seguito alla richiesta di Coldiretti Abruzzo e Confagricoltura Abruzzo, ha disposto l’aumento di carburante agricolo del 20% rispetto alle assegnazioni precedenti. Le imprese devono dimostrare l’avvenuto prelievo dell’intera quota annuale e di non avere giacenze in azienda.