"L'intero nord Italia lancia un segnale di preoccupazione per un calo di precipitazioni, nell'ultimo mese, dal 75 al 100% in un periodo importante per l'andamento colturale. A supplire, finora, c'è l'irrigazione anche se ciò si riflette sui costi produttivi agricoli".

A dichiararlo è il presidente dell'Anbi, Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni, Massimo Gargano precisando che "non è ancora il tempo degli allarmi, ma quanto si sta registrando obbliga ad una riflessione, riproponendo la necessità, soprattutto nel nord Italia, di una rinnovata 'politica degli invasi', capace di trattenere le acque per poi utilizzarle nei periodi di siccità. Si tratta - spiega Gargano - delle cosiddette 'casse di espansione', ma anche di bacini medio-piccoli, collinari o di pianura e per i quali i Consorzi di bonifica dispongono di un ampio parco-progetti, solo in piccola parte finanziati. In questo momento, complessivamente - chiarisce il presidente dell'Anbi - la situazione delle risorse irrigue del paese non è preoccupante anche se i livelli del lago Maggiore e di quello di Como sono sotto le medie stagionali. Resta, però, in caso di carenti precipitazioni, una grande incognita per il futuro, allorché - conclude Gargano - sulla risorsa acqua converranno molteplici interessi, seppur la legge preveda, dopo quello umano, prioritario l'utilizzo agricolo".