"La tutela della biodiversità è una responsabilità comune e gli agricoltori sono pronti a fare la loro parte". Lo afferma la Cia, Confederazione italiana agricoltori, commentando il lancio della nuova strategia per la tutela della biodiversità in Europa nel prossimo decennio.
La Commissione Ue, ricorda la Cia, ha previsto sei obiettivi da qui al 2020 per ridurre in modo sostanziale le minacce che incombono sulla biodiversità. Una scelta obbligata, visto che il ritmo a cui le specie animali e vegetali si estinguono oggi è mille volte superiore a quello naturale, a causa soprattutto delle attività umane.
"In particolare - continua la Cia - tra i sei obiettivi per arrestare la perdita di biodiversità c'è quello di garantire la sostenibilità delle attività agricole e forestali. Compito che il nostro settore primario in parte già svolge: grazie a buone pratiche come l'agricoltura di conservazione, l'agricoltura biologica, la riforestazione, il pascolo rotativo e il ripristino delle terre degradate, gli agricoltori contribuiscono alla protezione e alla difesa della biodiversità".
"Affinchè questi sforzi raggiungano una diffusione capillare su scala sia nazionale che globale, però, è necessario prevedere - conclude la Cia - politiche concrete, finanziamenti adeguati a tutti i livelli e misure di incoraggiamento per gli agricoltori, come per esempio una remunerazione per i servizi forniti a salvaguardia degli ecosistemi. Tenendo sempre presente che la tutela della biodiversità è assolutamente incompatibile con la presenza di Ogm".
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