"La posizione iniziale espressa dalla presidenza belga sull'indicazione in etichetta della provenienza dei prodotti agricoli, é un considerevole passo indietro rispetto a quanto il Parlamento europeo aveva approvato con la prima lettura del Regolamento sulla fornitura d'informazioni alimentari ai consumatori". 

Così in una nota il presidente della commissione Agricoltura dell'Europarlamento, Paolo De Castro, commenta la proposta della presidenza Belga sull'etichettatura dell'origine. 

"Dai primi documenti che circolano - ha dichiarato il presidente - non vengono recepite le importanti modifiche al regolamento introdotte grazie al lavoro della commissione Agricoltura e, successivamente, recepite dall'Aula di Strasburgo. In particolare, la Presidenza considera obbligatoria in etichetta solo la provenienza della carne. L'implementazione di tale obbligo, tra l'altro, sarebbe in capo esclusivamente alla Commissione esecutiva. Per quanto riguarda invece l'etichettatura dell'origine di tutti gli altri prodotti, si rimanda a un report di valutazione predisposto dalla Commissione entro 5 anni dalla pubblicazione in gazzetta del Regolamento CE. Se fosse questa la posizione comune del Consiglio, continua De Castro, verrebbero meno le importanti modifiche al Regolamento introdotte dal Parlamento con l'approvazione dell'emendamento 101. Mi riferisco all'obbligo d'indicare in etichetta il luogo di provenienza per i prodotti agricoli, per i prodotti mono ingrediente (come ad esempio la passata di pomodoro) e per carne e pesce ove utilizzati come unico ingrediente nei prodotti trasformati. Anziché disperdere energie nel continuare a invocare strade già precluse e leggi nazionali, che come ha dimostrato la storia recente, non hanno alcuna possibilità di incidere su ambiti devoluti all' Unione europea - ha concluso De Castro - il nostro Paese deve lavorare con urgenza per sostenere con forza in sede di Consiglio Ue dei ministri Agricoli quanto l'aula di Strasburgo ha approvato in prima lettura".