"In Italia si sta tentando di autorizzare la coltivazione di semi geneticamente modificati che sono stati proibiti in Francia e Germania dove addirittura, dopo alcuni anni di coltivazione, nell'aprile 2009 il mais MON 810 è stato vietato a seguito di nuove acquisizioni circa gli effetti negativi sull'apparato intestinale, sugli organismi del terreno e sulla dispersione del polline, con contaminazioni derivanti dalla impollinazione incrociata tra coltivazioni transgeniche e non".
E' quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che la proposta della polenta ogm "è la conferma che il vero approccio ideologico è rappresentato da coloro che forzano la coltivazione anche quando nessuno la vuole o è considerata persino pericolosa".

"C'è da chiedersi chi ci guadagna", ha sottolineato Marini - che parla di "grande truffa ai danni degli agricoltori e dei consumatori", alla quale la maggiore organizzazione agricola italiana si opporrà con una serie di iniziative tra le quali il referendum previsto dalla legislazione, in riferimento alla decisione del Consiglio di Stato del 19 gennaio scorso con la quale si è richiesto al ministero delle Politiche agricole di concludere il procedimento di istruzione e autorizzazione alla coltivazione di mais MON 810 geneticamente modificato.

L'autorizzazione al mais transgenico - ha rilevato la Coldiretti - andrebbe a scontarsi con il diritto degli agricoltori a mantenere le proprie coltivazioni ogm-free, non essendo ancora stato definito il piano di coesistenza, senza dimenticare l'assoluta contrarietà dei consumatori italiani i quali ritengono che i prodotti alimentari contenenti organismi geneticamente modificati siano meno salutari rispetto a quelli tradizionali.