Le inefficienze e le speculazioni lungo la filiera agroalimentare nel 2009 sono costate alle tasche degli italiani e alle imprese agricole oltre 7 miliardi di euro con la classifica top ten dei prodotti che hanno subito il maggiore ricarico dal campo alla tavola composta nell'ordine da pane (+1745%), carote (+1050%), pasta (+490%), uva da tavola (+422%), radicchio (+390%), limoni (+374%), clementine (372%), finocchi (+369%), arance (+364%) e mandarini (+350%) a pari merito con il latte. E' quanto emerge dall'analisi presentata dalla Coldiretti all'incontro all'apertura della Fieragricola di Verona 'Crisi globale: come ne esce l'agricoltura?' con la partecipazione di esponenti istituzionali, economisti e rappresentanti delle imprese e l'esposizione e l'analisi degli inganni più eclatanti che costano caro ai consumatori italiani ed i produttori.
Secondo l'analisi Coldiretti l'aumento dei prezzi per i prodotti alimentari è stato dell'1,8% nel 2009, un punto percentuale superiore alla media generale dell'inflazione, nonostante il forte calo dell'11% nei prezzi delle materie prime agricole, che sta provocando la chiusura delle aziende. Pochi centesimi pagati agli agricoltori diventano euro al consumo con il risultato di un aumento della forbice nel passaggio dei prodotti dal campo alla tavola durante il quale i prezzi moltiplicano in media 5 volte.
Non meno grave è il danno causato dal furto di identità: secondo dati Coldiretti l'inganno del falso made in Italy a tavol costa 70 miliardi alle tasche dei cittadini e riguarda in Italia 2 prosciutti su 3 venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all'estero.
La situazione di difficoltà del settore non dipende solo dalla crisi generale ma dal fatto che - ha sottolineato Marini - "stiamo vivendo i drammatici effetti di quelli che sono i due furti ai quali è sottoposta giornalmente la nostra agricoltura: da una parte il furto di identità e il furto di valore aggiunto che vede sottopagati i nostri prodotti agricoli". "E' questo il risultato - ha precisato Marini - dello strapotere contrattuale dei nuovi forti della filiera agroalimentare più che della crisi internazionale".
Coldiretti sta lavorando progetto operativo per una 'Filiera agricola tutta italiana' che ha come obiettivo di sostenere il reddito degli agricoltori eliminando le distorsioni e tagliando le intermediazioni con l'offerta attraverso la rete di Consorzi agrari, cooperative, farmers market, agriturismi e imprese agricole di prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo.
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Fonte: Coldiretti