Acquacoltura Med diventerà un evento annuale, caratterizzato da un coinvolgimento dei Paesi del Bacino del Mediterraneo. Negli anni dispari l’appuntamento sarà a Veronafiere, mentre negli anni pari verrà ospitato in un Paese diverso dell’area mediterranea. Nel 2010 il Paese ospitante sarà proprio la Tunisia.
"Una scelta ben ponderata – afferma il presidente di Veronafiere, Ettore Riello – dal momento che sono molto stretti i rapporti fra Italia e Tunisia, non soltanto in un’ottica di rapporti commerciali, ma anche di progetto di crescita in partenariato. Sul fronte dell’acquacoltura è in corso dal 2008 un progetto di cooperazione allo sviluppo di oltre un milione di euro promosso da Cospe (Cooperazione per lo sviluppo dei paesi emergenti) e finanziato dal ministero degli Affari esteri italiano, dal ministero dell’Agricoltura e delle risorse idriche tunisino e da enti locali italiani. Il settore dell’acquacoltura in Italia vantae eccellenze nelle tecniche di allevamento del pesce che ci rende leader a livello internazionale e le potenzialità della Tunisia sono notevoli, tenuto conto che il 15% dei prodotti della pesca è destinato all’export, in particolare verso l’Europa, e che l’incidenza dell’acquacoltura sulla produzione ittica totale è di poco superiore al 3%, pari a 3.400 tonnellate".
Sotto la lente degli esperti e dei relatori al meeting il progetto relativo alla 'Tutela e valorizzazione socio-economica delle risorse ambientali della regione del Nord-Ovest della Tunisia'. La regione che fa capo al polo di Tabarka e che vede impegnato in prima fila, quale coordinatore Cospe, l’italiano Stefano Mason che anticipa – in vista della sua partecipazione ad Acquacoltura Med di Verona - alcuni dettagli dell’intervento italo-tunisino.
Fra gli obiettivi da raggiungere entro la fine del 2011, oltre alla creazione e alla gestione di una stazione pilota per l’acquacoltura, la formazione di 150 pescatori, chiamati a gestire sia la fase di pesca che di lavorazione e conservazione del pesce.
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