Sarà la Tunisia il Paese ospite della prima edizione di Acquacoltura Med, la conferenza internazionale su acquacoltura sostenibile e piscicoltura nel Mediterraneo, in programma a Veronafiere i prossimi 22 e 23 ottobre.

Acquacoltura Med diventerà un evento annuale, caratterizzato da un coinvolgimento dei Paesi del Bacino del Mediterraneo. Negli anni dispari l’appuntamento sarà a Veronafiere, mentre negli anni pari verrà ospitato in un Paese diverso dell’area mediterranea. Nel 2010 il Paese ospitante sarà proprio la Tunisia.
"Una scelta ben ponderata – afferma il presidente di Veronafiere, Ettore Riellodal momento che sono molto stretti i rapporti fra Italia e Tunisia, non soltanto in un’ottica di rapporti commerciali, ma anche di progetto di crescita in partenariato. Sul fronte dell’acquacoltura è in corso dal 2008 un progetto di cooperazione allo sviluppo di oltre un milione di euro promosso da Cospe (Cooperazione per lo sviluppo dei paesi emergenti) e finanziato dal ministero degli Affari esteri italiano, dal ministero dell’Agricoltura e delle risorse idriche tunisino e da enti locali italiani. Il settore dell’acquacoltura in Italia vantae eccellenze nelle tecniche di allevamento del pesce che ci rende leader a livello internazionale e le potenzialità della Tunisia sono notevoli, tenuto conto che il 15% dei prodotti della pesca è destinato all’export, in particolare verso l’Europa, e che l’incidenza dell’acquacoltura sulla produzione ittica totale è di poco superiore al 3%, pari a 3.400 tonnellate".

Sotto la lente degli esperti e dei relatori al meeting il progetto relativo alla 'Tutela e valorizzazione socio-economica delle risorse ambientali della regione del Nord-Ovest della Tunisia'. La regione che fa capo al polo di Tabarka e che vede impegnato in prima fila, quale coordinatore Cospe, l’italiano Stefano Mason che anticipa – in vista della sua partecipazione ad Acquacoltura Med di Verona - alcuni dettagli dell’intervento italo-tunisino.
"Sono di due ordini – spiega Masone riguardano un programma specifico di acquacoltura, tale da rafforzare l’incidenza della pesca da acquacoltura nelle aree di acqua dolce. In questo modo la Tunisia potrà produrre autonomamente gli avannotti per l’allevamento e non depauperare gli stock marini. Inoltre, la realizzazione di una stazione pilota di acquacoltura consentirà alla regione rurale del Nord-Ovest della Tunisia di svilupparsi a livello economico e di migliorare gli aspetti legati alla nutrizione della popolazione che vive all’interno del Paese".

Fra gli obiettivi da raggiungere entro la fine del 2011, oltre alla creazione e alla gestione di una stazione pilota per l’acquacoltura, la formazione di 150 pescatori, chiamati a gestire sia la fase di pesca che di lavorazione e conservazione del pesce.