In Puglia e Basilicata è già emergenza idrica: in assenza di auspicabili, ma non prevedibili piogge, le riserve idriche trattenute nei principali invasi già oggi pregiudicano la prossima stagione irrigua con gravi conseguenze non solo per l’economia agricola, ma anche per l’ambiente e l’industria turistica; per questo l’Anbi, Associazione nazionale bonifiche e Irrigazioni chiede l’attivazione di “cabine di regia” che hanno permesso la migliore gestione di analoghe situazioni di crisi registrate in altre regioni italiane. “Ogni anno è peggio ed appare inarrestabile quel paventato trend verso la tropicalizzazione del clima italiano, confermato dalla temperatura registrata in Italia nel mese di gennaio superiore di 1,92 gradi alla media del periodo 1961-1990 – commenta Massimo Gargano, presidente Anbi -. Da tempo sollecitiamo la necessità di un Piano nazionale degli invasi per raccogliere le acque piovane da utilizzare nei periodi di crisi; di fronte alla generale diminuzione delle piogge, però, ciò non è sufficiente: è necessario non solo ottimizzare l’utilizzo idrico (il Programma Irriguo Nazionale sta apportando rilevanti migliorie), ma incentivare quanto già previsto dalle normative, come l’uso plurimo delle acque ed il riutilizzo dei reflui depurati. Ancora una volta, però, servono scelte politiche di indirizzo; le esperienze pilota condotte dai Consorzi di bonifica dimostrano che si può fare. Vanno completati gli schemi idrici inattuati soprattutto nelle regioni del Sud, come dimostrano anche le vicende della traversa sul Sarmento in Basilicata, la cui ultimazione è sospesa dal 2005, o i mancati sghiaiamenti di numerosi invasi della Sicilia.