L’aumento delle accise sul vino da parte del Regno Unito rischia di frenare le esportazioni made in Italy sul mercato inglese che rappresenta in valore oltre il 12% delle spedizioni nel mondo, secondo in Europa solo alla Germania. E’ quanto afferma Coldiretti circa la decisione del governo inglese di aumentare le “tasse” di 7 centesimi per i vini fermi e di 10 per gli spumanti, un valore nettamente superiore all’incremento di 1,4 centesimi per la birra. Dopo l’ulteriore crescita in valore del 2% nella presenza del vino italiano sul mercato anglosassone, si tratta - sostiene la Coldiretti - di un evidente tentativo di distorsione della concorrenza a vantaggio della produzione di birra locale. Con questi aumenti sul vino esportato in Gran Bretagna viene a gravare una accisa di 1,99 euro per i vini fermi e di 2,55 per gli spumanti, che fanno lievitare il costo degli acquisti dei consumatori. Il 29 marzo al Vinitaly nel giorno dell’apertura alle ore 14,30 nello stand Coldiretti - Centro Servizi Arena (corridoio tra i padiglioni 6 e 7) si terrà una conferenza stampa del presidente Sergio Marini per svelare praticamente il nuovo, ultimo e pericoloso inganno a danno dei più prestigiosi vini italiani, dal Chianti al Valpolicella fino al Barolo.