Sono i dati elaborati da Assalzoo, l'Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici, presentati in anteprima il 14 giugno durante l'Assemblea annuale a Ospedaletto di Pescantina (Vr).
“La flessione produttiva era nelle attese – ha spiegato il presidente di Assalzoo Alberto Allodi – e il dato può certamente essere interpretato come un segnale che evidenzia una sostanziale capacità di tenuta del settore.
In questa situazione ciò che preoccupa di più le nostre aziende non è tanto la flessione della produzione, quanto piuttosto il fatto di aver dovuto scontare una forte erosione della redditività aziendale, per sostenere la zootecnia nazionale in grave difficoltà, e la minore disponibilità di risorse ha, di fatto, imposto alle aziende di tagliare pesantemente gli investimenti”.
A fronte di un fatturato in aumento nel 2012 del comparto, per un valore complessivo della produzione che ha superato i 7,7 miliardi di euro (era 7,5 miliardi nel 2011), dovuto interamente all’effetto prezzi, il comparto ha visto ridursi i margini per le aziende mangimistiche, condizionate dalla difficile situazione economica e da un mercato delle materie prime con prezzi sempre più sostenuti. Sfide a cui gli imprenditori italiani della mangimistica hanno risposto “con grande senso di responsabilità, realizzando le maggiori economie possibili – ha aggiunto il presidente di Assalzoo - per evitare riflessi sull’occupazione e mantenere margini di operatività vitali”.
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Fonte: Assalzoo