Nell'elenco dei paesi alle prese con lo Schmallenberg virus si sono aggiunte Francia e Gran Bretagna. Come anticipato da Agronotizie, in Germania, Olanda e Belgio si erano già avuti focolai di un nuovo virus che colpisce ovini e bovini causando perdite produttive ma scarsi sintomi (febbre, caduta dell'appetito, diarrea). Virus che adesso ha superato anche i confini di Francia e Gran Bretagna. A diffondere il virus è un insetto, come accade ad esempio per la febbre catarrale degli ovini, (blue tongue), e sono molte le preoccupazioni che con la bella stagione e il proliferare degli insetti si possa favorire una forte diffusione della malattia. Un timore che ha indotto la Russia a imporre già dal primo febbraio il divieto di importazione di vitelli e materiale genetico, divieto che si aggiunge allo stop già applicato per la carne ovina proveniente dai cinque paesi dove lo Schmallenberg virus ha fatto la sua comparsa.

 

Scende in campo Efsa

Le preoccupazioni per l'espandersi della virosi sono forti e la Commissione Ue ha chiesto all'Efsa, l'ente europeo per la sicurezza alimentare, di valutare i rischi connessi a questo virus. In particolare il compito di Efsa sarà quello di delineare i possibili scenari che potrebbero presentarsi con l'avanzare della malattia. Al contempo saranno messe a punto le linee guida alle quali affidarsi per fronteggiare questa possibile nuova emergenza. Che non riguarda, stando alle prime ipotesi, la salute dell'uomo ma solo quella degli animali. E per la nostra pastorizia, dopo la stagione della crisi di mercato (che ancora deve rientrare) e quella dell'emergenza da Blue tongue, c'è più di un motivo per essere preoccupati.

 

Un nuovo vaccino per la Blue tongue

A proposito della Blue tongue, sono in vista importanti novità per la prevenzione di questa malattia, dopo le molte polemiche e preoccupazioni del passato sulle possibili conseguenze negative delle vaccinazioni. Agronotizie aveva già parlato della possibilità di una nuova politica vaccinale e in questi giorni la Commissione agricoltura del Parlamento europeo, ha approvato il ricorso ai vaccini inattivati (che non contengono il virus vivo), che potranno essere utilizzati in sicurezza anche nelle aree dove non si sono registrati casi recenti della malattia. Per il via libera definitivo occorrerà attendere il voto conclusivo della “plenaria” che si terrà il 14 febbraio. Si avrà così il tempo di allestire i vaccini prima della stagione primaverile, quando gli insetti vettori della malattia (del genere culicoides, una sorta di moscerino apparentato con la zanzara) inizieranno a moltiplicarsi.