"Per giustificare la produzione annua comunicata alla Ue si truccano i dati: così le vacche 'vivono' 83 anni invece degli otto medi normali. I Carabinieri del Nac individuano una gigantesca truffa e indicano i principali protagonisti: un ente governativo e un'agenzia ministeriale". Il Fattoquotidiano.it ha pubblicato un'inchiesta dal titolo "Mucche fantasma per latte reale" nella quale si dà notizia del presunto coinvolgimento dell'Istituto 'G. Caporale' di Teramo, sede della Banca dati nazionale, in una inchiesta sulla quantità di produzione di latte nelle azienda agricole.

Il coinvolgimento è stato prontamente smentito dall'ufficio stampa dell'Izs: "L'Istituto 'G. Caporale' non è coinvolto in alcun tipo di lavoro se non quello di gestire i dati immessi nella Banca dati nazionale e non ha alcun tipo di compiti di controllo, validazione o indagine". E inoltre, "non c'è stata alcuna intercettazione di corrispondenza elettronica: il materiale d'indagine cui si fa riferimento nell'articolo e che sarebbe stranamente giunto alla stampa è stato consegnato dal personale dell'Istituto 'G. Caporale' ai carabinieri del Nac, Nucleo politiche agricole e alimentari nell'ambito di un'indagine svolta dagli stessi".

Bollando quanto pubblicato come "frutto di un incredibile livello di ignoranza ed incompetenza o, peggio, di una considerevole dose di malafede", l'Istituto ha anche fornito le seguenti precisazioni:

- il Decreto interministeriale 31 gennaio 2002, affida all'Istituto 'G. Caporale' di Teramo una serie di compiti, legati alla gestione dell'Anagrafe dei Bovini. Tra questi, come cita l'articolo 13 di detto Decreto, quello di rendere disponibili all'Agea, Agenzia per l'erogazione in Agricoltura secondo modi richiesti dall'Agea, una serie di dati, compresi quelli sulla presenza, la movimentazione, le nascite, le morti di bovini sul territorio nazionale.

- il compito di immettere i dati in Banca dati nazionale, relativamente agli animali presenti negli allevamenti o macellati, sempre secondo quanto stabilito dal Decreto interministeriale 31 gennaio 2002, spetta solo ed esclusivamente ai detentori (titolari di aziende agricole e allevatori) ed ai titolari degli impianti di macellazione, che sono responsabili della loro veridicità di fronte alla legge.

- il compito di vigilare sulla corrispondenza tra dati immessi in anagrafe e la reale consistenza aziendale è dei servizi veterinari delle Asl.