"Le occasioni per regolarizzare le posizioni sono state offerte più volte, ora non sono più ipotizzabili ulteriori interventi legislativi diretti a favorire gli interessi di un drappello di impenitenti splafonatori delle quote latte; così, ancora una volta, si calpesterebbero i diritti di coloro che, con sacrifici, hanno rispettato le leggi o hanno sanato le irregolarità". E’ il parere di Confagricoltura in relazione alle dichiarazioni espresse dal presidente Agea Dario Fruscio.  

Ad avviso di Confagricoltura dai dati forniti da Agea si rileva che nemmeno l’applicazione delle nuove procedure, per la rateizzazione del debito pregresso introdotte dalla legge 33/2009, ha indotto la minoranza irriducibile degli splafonatori a regolarizzare la propria posizione. 

"Il recupero delle quote latte aggiuntive e l’applicazione delle procedure coattive rappresenta - commenta Confagricoltura - un passaggio ormai inevitabile, tutelando gli allevatori che hanno operato nel rispetto delle norme comunitarie e nazionali e riconducendo la gestione ed ancor più l’economia del settore all’interno di un percorso di legittimità operativa".