I fatti, le manifestazioni e le polemiche di questi ultimi giorni dimostrano chiaramente che il grido d’allarme lanciato nello scorso mese di maggio dal presidente Giuseppe Politi era quanto mai opportuno.

La partita delle quote latte, infatti, è tutt’altro che conclusa. Quindi, in attesa di un chiarimento del quadro normativo, è opportuno che il governo italiano inoltri a Bruxelles la richiesta di sospensione dei pagamenti delle rateizzazioni in atto. E’ quanto sottolinea la Cia-Confederazione italiana agricoltori fortemente preoccupata per uno scenario che per gli allevatori si fa sempre più oscuro. 

"L’attuale situazione, oltre che a lasciare aperti i vari contenziosi, continua a creare fra i produttori - afferma la Cia - un clima di confusione sull’applicazione delle norme di legge e di incertezza per il futuro. Tutto ciò in un momento in cui proprio i produttori sono alle prese con prezzi del latte alla stalla non remunerativi e con costi produttivi, contributivi e burocratici in ulteriore crescita". 

La Cia, per questa ragione, chiede con forza un pronto e risolutivo intervento del ministro al Mipaaf Giancarlo Galan e dell’amministrazione in modo da dare finalmente certezze normative ad un settore cosi importante per la nostra agricoltura.

Inoltre la Cia ribadisce con altrettanta fermezza che non possono essere ulteriormente elusi dal governo i provvedimenti legislativi dallo stesso emanati. Ci si riferisce soprattutto ai 45 milioni di euro destinati da un provvedimento di legge ai produttori che avevano investito per l’acquisto di quote. Ad oggi nemmeno un euro è arrivato agli allevatori che, peraltro, sono sempre più esposti finanziariamente con il sistema bancario.