Con l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che ha alzato lo stato di allerta dal livello 4 al 5, tutte le nazioni sono state sollecitate a prendere adeguate misure precauzionali contro il nuovo virus A/H1N1 e ad essere preparate per un eventuale caso di pandemia.
La sfida per i governi, con l'assistenza della Fao, è quella di rivedere le misure da prendere nel settore veterinario, benché 'non ci sia attualmente nessuna evidenza a suggerire che il nuovo virus influenzale H1N1 che si trasmette da uomo a uomo stia circolando anche tra le specie suine in Messico o altrove nel mondo', ha ribadito il Capo del servizio veterinario della Fao, Joseph Domenech.
'Dati i fatti recenti e le attuali conoscenze scientifiche', ha affermato, 'il consumo di carne suina non comporta alcun rischio aggiuntivo per i consumatori'.
E' per questi motivi che la Fao, l'Organizzazione Mondiale della Sanità e l'Organizzazione Mondiale per la Salute degli Animali (Oie) si sono accordati a non far più riferimento alla 'febbre suina' bensì all'influenza A/H1N1.
'Un aumento delle misure di controllo dell'influenza nei suini, come il controllo dei movimenti e gli abbattimenti, in assenza del virus A/H1N1, non è in realtà giustificato',  afferma Joseph Domenech.
Ciò nonostante, egli ha raccomandato di rafforzare la sorveglianza della malattia nei suini per rilevare, identificare e monitorare ogni nuovo caso che possa essere collegato alla trasmissione di questo nuovo virus influenzale A/H1N1 tra esseri umani.