Si apre oggi e andrà avanti fino a domani  l’International Poultry Council, il vertice annuale che riunisce i maggiori rappresentanti del settore avicolo mondiale.
Tra le nazioni partecipanti, spiccano gli Usa, primo produttore mondiale di carni avicole con 19 milioni di tonnellate, la Cina, che con 17 milioni di tonnellate è al secondo posto, oltre a Brasile, Germania, Spagna, Gran Bretagna, Italia e molti altri.
L'Ue, terzo produttore mondiale con 11.500.000 tonnellate, sarà rappresentata dall'Avec (Associazione europea dei produttori di carni avicole), oltre che dal presidente Aldo Muraro dell'Una (Unione Nazionale dell’Avicoltura) che dello scoro ottobre è anche presidente dell’Avec.
'Siamo particolarmente lieti di ospitare un meeting del calibro dell’International Poultry Council', dichiara Aldo Muraro, presidente di Avec e Una, 'ciò testimonia ancora una volta il prestigio e l’ottima fama di cui gode l’avicoltura italiana nel contesto europeo e mondiale'.
Fra i temi al centro del meeting c’è il dato che riguarda l’aumento generalizzato del consumo di prodotti avicoli, una tendenza che è destinata proseguire nel futuro.
Le stime più prudenti, infatti, indicano che il consumo di carni avicole crescerà su scala mondiale del 97% entro il 2050 e ciò per tanti motivi: l’invidiabile rapporto qualità prezzo, l’ottimo profilo nutrizionale, l’eccellenza produttiva in termini di sicurezza, qualità, rispetto dell’ambiente e basso impatto energetico. Contribuisce inoltre alla diffusione planetaria delle carni di pollame anche il fatto che il loro consumo non viola alcun precetto religioso.
Nato nel 2005 a Colonia in Germania, l’Ipc è diventato in questi anni l’evento di riferimento per l’avicoltura mondiale.