Continuano a Bruxelles gli incontri dei ministri dell'Agricoltura in vista dell'appuntamento di novembre con la trattativa per l'health check, la verifica sullo stato di salute della Pac (politica agricola comunitaria) e con il completamento della sua riforma. Questa volta i lavori del consiglio dei ministri Agricoli di fine settembre sono continuati con tavoli “trilaterali” dove il ministro dell’Agricoltura francese Michel Barnier (la Francia ha il semestre di presidenza della Ue) e il commissario europeo Mariann Fischer Boel, hanno incontrato le rappresentanze dei singoli Paesi.

Le cronache dell’incontro con il nostro ministro Zaia non hanno mancato di porre l’accento sul tema quote latte con il suo corredo di multe, argomento che nella Penisola è ancora al centro di molte discussioni. Le richieste che il ministro italiano ha portato avanti in prima persona prendono le mosse dall’errore politico che l’Italia ha commesso nel 1984, accettando livelli produttivi che soddisfano appena il 58% del fabbisogno interno di latte. “Oggi –ha detto Zaia all’indomani dall’incontro – abbiamo chiesto alla commissaria Fischer Boel e al ministro francese Barnier che sostengano la nostra proposta di aumentare la quota nazionale italiana del 10%, circa un milione di tonnellate

 

Stop alle multe

In pratica la richiesta è quella di mettere fine alle multe comminate all’Italia a fronte di un esubero produttivo di circa 600mila tonnellate, che ci comporta sanzioni che oscillano, ogni anno, fra i 140 e i 200 milioni di euro. L'ultima “bolletta” che ci ha prsentato Bruxelles è di 176 milioni per gli esuberi produttivi del 2007.

A sostenere le richieste italiane di un aumento delle quote di produzione arriva anche una recente indagine condotta da Ipr Marketing, secondo la quale l’85% degli italiani preferirebbe consumare latte prodotto in Italia.

Se la proposta italiana fosse accolta, finirebbe lo spauracchio delle multe, ma si potrebbero avere ripercussioni sul mercato lattiero caseario e fra queste la più probabile è la caduta del prezzo, già oggi in difficoltà. Necessario dunque predisporre dei “correttivi” che potrebbero essere rappresentati dalla creazione di un fondo straordinario con il quale sostenere il settore.

 

Posizioni contrapposte

E mentre Confeuro (la confederazione delle associazioni e dei sindacati dei lavoratori autonomi) si schiera dalla parte del ministro Zaia, appoggiandone le richieste, Confagricoltura mostra più cautela. “La flessione del prezzo del latte nelle ultime settimane – si legge in un comunicato di questa organizzazione professionale – e la fragilità del settore suggeriscono il mantenimento di un quadro di equilibrio mercantile. E in ogni caso la legge 119 (che si occupa della applicazione del regime delle quote in Italia - ndr) rimane la cornice normativa ineludibile”.

In altre parole, nessun colpo di spugna sulle multe che ancora gravano sugli allevatori che non si sono messi in regola con le norme e che hanno continuato a produrre più di quanto consentito.

Stando alle dichiarazioni del ministro non si arriverà ad un muro contro muro fra Italia ed Europa sul tema delle quote. Dunque una soluzione a noi favorevole pare essere assai probabile. Probabilità che potrebbero persino aumentare se il nostro mondo agricolo fosse meno diviso. Ma questo è un altro problema, forse anche più complesso di quello delle quote latte...

 

Foto Gwire