Il Consiglio direttivo di Assolatte ha nominato oggi la squadra di presidenza per il prossimo quadriennio. Giuseppe Ambrosi è stato confermato presidente. Confermati anche i vicepresidenti Antonio Auricchio e Luigi Prevosti e il delegato di presidenza Adriano Hribal. Completano la Giunta esecutiva dell'associazione: Eugenio Cogliati, Valerio Di Natale, Carlo Gelmini, Philippe Laborne, Thomas Ludsteck, Adolfo Medeghini, Rossella Saoncella, Guido Zanetti.Con la sua decisione, il Consiglio ha confermato la propria fiducia per la squadra di vertice e ha sposato in pieno la linea seguita in questi mesi da Assolatte.
'Essere confermato alla presidenza è per me motivo di grande orgoglio', ha dichiarato Ambrosi, accettando l'incarico. 'Assolatte è una grande associazione e il lattiero caseario è il primo settore del food italiano: rappresentiamo marchi di grande prestigio, abbiamo un'immagine di settore che dobbiamo tutelare e prodotti che il mondo ci invidia. E' per me un onore, quindi, poter rappresentare questo settore per questo ulteriore mandato'.
Non è tutto oro, però, quello che luccica: da mesi il comparto lattiero caseario è in difficoltà, il mercato non paga gli sforzi fatti dalle imprese del sistema per garantire qualità e sicurezza e i rapporti interprofessionali sono stati messi a dura prova dai comportamenti delle organizzazioni agricole. Lo scossone dei prezzi dello scorso anno ha indebolito le aziende, che si confrontano oggi con un panorama radicalmente diverso da quello del passato, ed ha fermato i consumi, che tengono solo grazie alle offerte e agli sconti garantiti dalle aziende di trasformazione.
'Ci aspettano mesi difficili', ha concluso Ambrosi. 'Gli indicatori economici dicono che l'economia del Paese è in difficoltà e c'è molto pessimismo tra i consumatori. E' quindi fondamentale che il Governo intervenga con decisioni immediate, anche drastiche, per ridare slancio all'economia ed ossigeno a chi produce'.
Assolatte ha già presentato un dossier al ministro Zaia chiedendogli di intervenire per eliminare alcuni dei vincoli che tarpano le ali alla crescita del sistema e rendono le aziende lattiero casearie italiane poco competitive.
'Siamo pronti ad aprire un confronto serio solo con chi accetta le regole del dialogo e dimostra di essere aperto ad un serio confronto sui mille problemi della filiera', ha concluso Ambrosi. 'E' giunto il momento, cioè, che chi vuole davvero bene a questo Paese e crede che questo settore possa far da traino all'agroalimentare italiano, accantoni i propri interessi di parte, comprenda le ragioni dell'industria e si sieda al tavolo con spirito nuovo e costruttivo'.