E' balzata alla ribalta della cronaca nazionale la vicenda del formaggio contraffatto che ha interessato il cremonese e che risale a due anni fa. Un'inchiesta del quotidiano Repubblica, in edicola oggi, ha ripercorso le tappe della vicenda che ha per protagoniste due aziende che riciclavano formaggi scaduti per poi rivenderli a prezzi ribassati. Sottilette del 1980, mozzarelle reimpastate insieme all'involucro di plastica e stracchino ai vermi, tornavano 'ripuliti' sulle tavole degli italiani anche per conto di importanti marchi nazionali ed europei.
Le indagini sono iniziate nel 2006 ad opera della Guardia di Finanza di Cremona che hanno scoperto una frode commerciale 'coperta' dai Servizi Veterinari locali. Tre veterinari sono stati indagati per abuso di ufficio, perché avrebbero procurato un vantaggio, 'soffiando' all'azienda ispezioni dell'ASL.
Le indagini sono ancora in corso, ma intanto la vicenda lede profondamente l'immagine della Categoria e mina la fiducia dei consumatori nei confronti delle autorità preposte ai controlli. Il Presidente dell'Anmvi (Associazione italiana medici veterinari italiani), Carlo Scotti, ha commentato: 'Dispiace constatare che ancora una volta sono i NAS o la Guardia di Finanza a svolgere compiti che dovrebbero rientrare nella normale attività di controllo e prevenzione veterinaria, attività che fa della professione un cardine per la tutela della sanità pubblica e della sicurezza alimentare. La portata della frode rende evidente il rischio a cui si espongono tanti consumatori quando il ruolo della sanità pubblica veterinaria non è all'altezza delle competenze e delle responsabilità che le sono attribuite'. Per il Presidente Scotti, che ha inviato una nota in proposito al Sottosegretario Martini e al Presidente della Regione Roberto Formigoni, 'l'intera vicenda dimostra che i compiti peculiari della dirigenza veterinaria richiedono la massima concentrazione e la massima responsabilità da parte dei servizi veterinari che non possono essere distolti dallo svolgimento di un ruolo che non ammette né distrazioni, né altro. Con questo si palesa la peculiarità del ruolo della dirigenza veterinaria e la necessità che questa attività venga svolta in regime di totale esclusiva'.