L'analisi del Crpa (Centro ricerche produzioni animali) sulla filiera suinicola nel 2007, condotta su un campione di allevamenti seguendo una metodologia già collaudata da diversi anni, mostra che il costo di produzione negli allevamenti a ciclo chiuso è aumentato del 9% rispetto a quello sostenuto nel 2006, portandosi a circa 225 euro a capo. Rapportati al chilo di peso vivo prodotto, i costi comprensivi di interessi e ammortamenti sono passati da 1,29 a 1,40 euro.
L'incremento è dovuto all'eccezionale rincaro dei prezzi dei cereali e della soia che si è verificato dal mese di agosto/settembre 2007 e solo una maggiore attenzione al razionamento del bestiame e il miglioramento della produttività delle scrofe hanno consentito di contenere gli effetti dell'incremento dei costi che altrimenti avrebbero superato il 10%. Sul fronte della redditività, il contestuale calo del 10% dei prezzi del suino pesante nel 2006 ha gravemente compromesso i bilanci aziendali già provati dai continui ribassi degli anni precedenti.
I suinicoltori hanno così archiviato il 2007 come una tra le peggiori annate di sempre. Considerando il prezzo di realizzo mediamente spuntato per il suino pesante, i conti si sono chiusi con una perdita netta sia sui costi totali comprensivi di ammortamenti e oneri finanziari, sia considerando le sole spese correnti comprensive del costo del lavoro familiare, non interamente coperte dai ricavi della vendita del bestiame. Grandi preoccupazioni si hanno ora per il 2008, per l’elevato prezzo dei cereali e della soia che si registra fin da gennaio e per il quale non si vedono inversioni di tendenza.