In alcune zone dell’Europa il virus dell’influenza aviaria H5N1 potrebbe diventare endemico nei polli, nelle anatre e nelle oche domestiche. E’ quanto ha sostenuto oggi la Fao. L’organizzazione internazionale ha sottolineato che anatre ed oche domestiche sane potrebbero trasmettere il virus ai polli ed avere un ruolo più importante di quanto non si sia pensato sinora nella persistenza del virus in alcune zone. Per questo nei paesi con una consistente popolazione di anatre ed oche domestiche devono essere rafforzate le attività di sorveglianza.
L’avvertimento della Fao fa seguito alla scoperta da parte di ricercatori tedeschi del virus H5N1 in giovani anatre domestiche infette. In altre parole, sembrerebbe che il virus H5N1 possa persistere in oche ed anatre domestiche apparentemente sane. “Se tale dato sarà confermato, -ha affermato il Veterinario Capo della Fao Joseph Domenech- allora i paesi dovranno con urgenza rafforzare i programmi di monitoraggio e di sorveglianza in tutte le regioni con una popolazione consistente di anatre ed oche. Sulla base dell’esperienza sviluppata nel combattere l’influenza aviaria nel mondo negli ultimi tre anni –ha continuato Domenech- la Fao ritiene che la valutazione dei rischi e le strategie di controllo e ricerca del virus siano da rivedere”.
“In Europa -ha aggiunto Jan Slingenbergh, specialista senior di malattie animali della Fao- il virus potrebbe essere in circolazione più di quanto non si pensi attualmente. Non stiamo dicendo che il virus è ampiamente diffuso nei paesi europei, visto che infatti la maggior parte dei paesi ne è al momento esente. Ma che punti localizzati di virus non individuato in paesi con significativa popolazione di uccelli acquatici possono rappresentare un rischio continuo”. Dopo l’Asia e l’Africa, l’Europa potrebbe quindi diventare il terzo continente in cui il virus in alcune zone diventa endemico.