Nella determinazione della Regione a creare l’Osservatorio ha pesato il fatto che allo stato attuale in Campania non esisteva un sistema o un organizzazione tale da consentire un rapido scambio dei dati derivanti dalle attività di tutti gli Enti che operano nel campo della sicurezza alimentare. Inoltre, per monitorare in modo adeguato la contaminazione da agenti chimici emergenti, e in particolare le diossine ed i bifenili policlorurati (PCB), è necessario fornire delle risorse necessarie allo scopo un laboratorio sul territorio regionale presso il quale inviare i campioni di alimenti e mangimi prelevati dal servizio sanitario regionale. Approfondimenti
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Fonte: @nmvi Oggi