La produzione di alimenti animali su scala globale, avverte la Fao, sta subendo una grande trasformazione che potrebbe comportare un incremento del rischio di trasmissione delle malattie dagli animali all’uomo.  “Nel futuro, il rischio di trasmissione delle malattie dagli animali all’uomo -ha sottolineato la Fao in un documento intitolato Produzione industriale zootecnica e rischi globali per la salute- aumenterà a causa della crescita della popolazione, sia umana che animale, dei cambiamenti dinamici nella produzione zootecnica, della nascita di reti agroalimentari su scala mondiale e del notevole incremento della mobilità di persone e di beni. Non vi è dubbio -ha spiegato Joachim Otte, esperto di politiche zootecniche della Fao- che il mondo debba dipendere da alcune tecnologie proprie dei sistemi intensivi di produzione degli alimenti animali, ma si dovrebbe evitare l’eccessiva concentrazione di capi di bestiame nelle unità di produzione industriale su larga scala e si dovrebbe investire in modo adeguato per innalzare il livello di biosicurezza e migliorare il sistema di monitoraggio delle malattie, a salvaguardia della salute pubblica”.
Secondo la Fao, dato che i paesi sono diventati più ricchi e la popolazione mondiale continua a crescere, la domanda di carne e di altri prodotti di origine animale è cresciuta considerevolmente. Per soddisfare questa maggiore domanda di carne, la produzione e la densità del bestiame sono notevolmente aumentate, spesso in prossimità dei centri urbani. La produzione zootecnica industriale è divenuta più concentrata e utilizza un numero minore di razze, ma più produttive. “Questi sviluppi -ha affermato il veterinario ufficiale capo della Fao, Joseph Domenech- comportano conseguenze potenzialmente gravi per il rischio di malattie a livello locale e globale; un rischio a tutt’oggi non abbastanza riconosciuto dai responsabili politici".