La rapida espansione della produzione zootecnica su larga scala, basata su varietà molto limitate di razze, rappresenta la maggiore minaccia alla diversità degli animali d’allevamento del mondo, secondo un rapporto presentato oggi alla commissione sulle risorse genetiche per l’alimentazione e l’agricoltura. Secondo il rapporto The State of the World’s Animal Genetic Resources for Food and Agriculture (Lo Stato delle risorse genetiche animali del mondo per l’alimentazione e l’agricoltura), il grosso aumento della domanda di carne, latte ed uova ha portato ad una pesante dipendenza da animali con alto rendimento, allevati in modo intensivo, in grado di fornire prodotti uniformi. Il problema è aggravato dalla facilità con cui oggi il materiale genetico può circolare nel mondo, secondo quanto indica il rapporto che ha raccolto dati su 169 paesi.
“Negli ultimi sette anni si è estinta in media una varietà animale al mese -ha spiegato il vice direttore generale della Fao Alexander Müller- e non rimane molto tempo per le razze bovine, ovine, caprine, suine, equine ed avicole rimaste. Questa analisi complessiva – la prima nel suo genere - della biodiversità del bestiame e della capacità dei paesi di gestire le loro risorse genetiche animali è una chiamata all’azione per il mondo intero”. Ma secondo il rapporto, questa potrebbe essere solo un’immagine parziale dell’erosione genetica in atto, poiché in molte parti del mondo gli inventari delle razze sono carenti. Per di più, tra molte delle più diffuse varietà di bestiame ad alto rendimento, la diversità interna a quella specifica razza è stata erosa dall’impiego di pochi riproduttori nella selezione animale degli allevamenti.