L'introduzione nell'alimentazione del suino pesante di fonti lipidiche di esclusiva origine vegetale ha infatti come duplice obiettivo il miglioramento della qualità del grasso di deposito dei tagli e delle carni per i salumi Dop e la sicurezza alimentare per il consumatore. L'acido linoleico è inoltre un acido grasso essenziale, cioè non prodotto dall'roganismo, qundi di orgine alimentare. La sua concentrazione nei prodotti di orgine vegetale può superare il 60% del totale degli acidi grassi. Pertanto, nelle fasi di accrescimento-ingrasso, non è consentito l'uso degli oli vegetali, che però sono anche i costituenti nei cereali, la cui quota nella razione dei suini non può essere inferiore al 55% della sostanza secca.
Il mais può infatti rappresentare l'intera quota di cereale della razione ed è quindi sempre più forte l'esigenza di approfondire la qualità di questa materia prima nei diversi ibridi in commercio. Studi preliminari, infatti avevano indicato una notevole variabilità nel contenuto di acido linoleico in grado, a parità d formulazione delle dieta, di determinare caratteristiche qualitative del grasso molto diverse. Numerosi gli interventi al convegno che hanno mostrato i risultati di importanti sperimentazioni scientifiche: "Risultati del progetto di assistenza tecnica per la Regione Emilia-Romagna" di Andrea Rossi (CRPA - Centro Ricerche Produzioni Animali di Reggio Emilia); "Risultati e prospettive della selezione del mais per la riduzione del contenuto in acido linoleico" di Alberto Verderio (CRA - Istituto Sperimentale per la Cerealicoltura di Bergamo) e, infine, "Prove zootecniche di ingrasso con mais a diverso contenuto di acido linoleico" di Giacinto Della Casa (CRA - Istituto Sperimentale per la Zootecnia di Modena).
© AgroNotizie - riproduzione riservata