Nonostante i notevoli passi avanti per tenere sotto controllo il virus mortale dell’influenza aviaria H5N1 a livello mondiale, la malattia continua a diffondersi in nuovi paesi ed in nuove parti di quelli dove non si è riusciti a contenerla, ha affermato oggi la FAO. Il virus continua a rappresentare una minaccia per la vita delle persone che vivono e lavorano in prossimità di pollame, a danneggiare le economie rurali oltre che a ridurre la disponibilità di un alimento nutriente quale la carne di pollo. La minaccia più grave è che ogni caso di contagio umano offre una nuova possibilità al virus di mutare in una forma trasmissibile tra gli esseri umani. Se questo dovesse accadere, secondo gli esperti dell’ONU, potrebbe seguire una pandemia di vaste proporzioni. "Quest'anno nel mondo - ha dichiarato il Capo del Servizio Veterinario della FAO, Joseph Domenech - vi sono stati meno casi di quanti non ve ne fossero stati l’anno scorso nello stesso periodo. Questo indica che vi è una riduzione del carico virale complessivo. È minore la presenza del virus H5N1 nei volatili selvatici rispetto all’anno scorso, quando abbiamo assistito ad un incremento improvviso del virus particolarmente in Europa. Vi è inoltre maggiore trasparenza, migliore controllo e le segnalazioni dei nuovi casi sono molto più tempestive"