Gli stress abiotici sono fra le avversità più temute in agricoltura, essendo in grado di generare perdite di produzione talvolta superiori persino a quelle causate da parassiti e patogeni. Le colture soggette a stress, come per esempio quelli da caldo e da carenze idriche, vanno incontro in primis a un rallentamento del processo fotosintetico che nei casi più gravi può giungere alla senescenza fogliare anticipata.
Parallelamente, nei tessuti vegetali avviene una progressiva denaturazione delle proteine, nonché una diminuzione dei carboidrati di riserva e degli acidi grassi precedentemente accumulati. Le piante sotto stress sono inoltre molto più esposte ai rischi di incorrere in fisiopatie, come per esempio le clorosi, apripista delle successive necrosi. Infine, meno una pianta è in salute, più è facile che incorra in attacchi parassitari.
Contro tali stress può ovviamente aiutare l'essere debitamente attrezzati con efficienti impianti di irrigazione, ma vista la stagione che finora si è sviluppata si teme che anche l'accesso alla risorsa idrica possa subire limitazioni nel corso dei prossimi mesi. In ogni caso, se le temperature dovessero divenire particolarmente alte, la sola acqua non basterebbe comunque, poiché il metabolismo vegetale non si regge solo su di essa. Diviene quindi indispensabile supportare al meglio la coltura con appositi preparati nutrizionali, soprattutto nelle fasi più cruciali del ciclo colturale, come per esempio fioritura e allegagione. In tal senso possono svolgere un ruolo fondamentale soprattutto i formulati ad azione biostimolante, come per esempio quelli ricavati da diverse alghe brune. Questi prodotti sono disponibili sul mercato "in purezza" oppure miscelati ad estratti di lieviti selezionati.
La matrice algale apporta peptidi e amminoacidi, a sostegno del metabolismo proteico delle colture, come pure sostanze dall'azione particolare, come glicinbetaina, mannitolo, acido alginico, laminarine e fucoidani a basso peso molecolare, molecole capaci di esercitare una forte azione antiossidante a protezione degli organuli cellulari.
Più nello specifico, la glicinbetaina viene prodotta dalle piante stesse in risposta agli stress idrici, essendo questa sostanza osmoticamente attiva. Tale sintesi richiede però un ulteriore sforzo metabolico alla coltura. Somministrarla invece tramite un biostimolante consente di contrastare lo stress idrico al netto della necessaria biosintesi.
Le laminarine, da parte loro, sono oligosaccaridi naturali estratti dall'alga bruna Laminaria digitata che grazie alla struttura simile ai prodotti di degradazione delle pareti dei funghi patogeni stimola le difese delle colture. Non a caso la laminarina in purezza e ad alta concentrazione risulta autorizzata in chiave anticrittogamica.
Gli estratti di lievito, invece, grazie al contenuto in vitamine e amminoacidi, integrano gli effetti degli estratti algali esercitando anch'essi nelle piante un'azione protettiva contro gli stress abiotici ed un corretto equilibrio vegetativo.
Le soluzioni a base di estratti algali e di lieviti possono quindi sostenere il metabolismo delle piante nei momenti di maggior stress, termico e idrico, meglio ovviamente se integrati ove possibile con irrigazioni di soccorso.
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Fonte: Agronotizie