Fra le più temute fisiopatie che possono affliggere le colture agrarie si posizionano le carenze di microelementi, uno su tutti il ferro, elemento che se viene a mancare apre la via a clorosi di diversa gravità. Gravità che può ulteriormente inasprirsi in caso di contestuale presenza di carenza di manganese.

Indispensabile per la fotosintesi, in quanto componente fondamentale della clorofilla, il ferro è generalmente presente nei terreni agrari italiani, sebbene solo una parte variabile dell’elemento totale risulti assimilabile. Quota che tende a diminuire anche in funzione del pH se questo si mostri tendente all’alcalino. Per tali ragioni gli apporti di ferro tramite fertilizzazione appaiono fondamentali per scongiurare le clorosi, partendo innanzitutto dalla loro prevenzione.  

In tal senso Valagro propone Ferrilene Trium, soluzione bilanciata contenente sia ferro (6%) sia manganese (1%) in forma chelata con Eddha ed Eddhsa, affiancati da potassio (6%). Quando utilizzato nel periodo vegeto-produttivo, Ferrilene Trium permette di prevenire le clorosi e, quando si siano ormai verificate, di correggerle ripristinando velocemente la piena capacità fotosintetica delle piante, in special modo in colture particolarmente sensibili come actinidia, pero, pesco, fragole, vite e colture orticole e floricole. Ciò non solo durante il ciclo produttivo, bensì anche in post raccolta delle colture frutticole, al fine di incrementare la scorta di elementi preziosi che risulteranno disponibili alla ripresa vegetativa l’anno successivo.

Ottenuto tramite il processo produttivo Gea 098, Ferrilene Trium è formulato come microgranuli solubili e si applica tramite fertirrigazione a dosi variabili in funzione della biomassa vegetale e della gravità della clorosi in atto se già presente.
 

Ferrilene Trium alla prova del campo

Diverse prove sperimentali sono state sviluppate in diverse regioni italiane e su differenti colture, al fine di soppesare le influenze positive del prodotto rispetto alla somministrazione di un prodotto standard e a una condizione di assenza di trattamenti. I dati sono stati espressi tramite l’indice Spad, ovvero l’indicatore della concentrazione di clorofilla (da zero a 99,9), come pure misurando il contenuto di ferro nelle foglie. In tutte le prove Ferrilene Trium si è mostrato superiore allo standard di riferimento e in misura molto maggiore anche al riferimento non trattato.

Per esempio, su actinidia l'indice Spad è aumentato da 30 a più di 50 a 60 giorni dall’applicazione, avvenuta in pre-fioritura, staccando di alcuni punti lo standard di riferimento e di ben 10 punti il non trattato. Ancor più marcate le differenze su pero e su arancio, con applicazioni effettuate, su pero, a caduta petali, mentre su arancio sono state due, una in post-allegagione (luglio) e la seconda durante l’accrescimento frutto (agosto).

Infine il pesco, con prove realizzate in Emilia-Romagna con un’unica applicazione durante l’accrescimento frutti, in giugno. Anche in tal caso Ferrilene Trium ha mostrato risultati superiori allo standard di riferimento e al non trattato, sia per quanto riguarda l’indice Spad, sia per la concentrazione di ferro nelle foglie espresse in ppm. In tal senso, il prodotto di Valagro ha mostrato concentrazioni di 170 ppm di ferro totale contro le 160 e 130 ppm dello standard e del non trattato. Differenze ancor più marcate nel ferro “attivo”, con 80 ppm per Ferrilene Trium contro 60 e 40 dello standard e del non trattato.

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