Tuta absoluta è originaria del Sud America, ma è stata introdotta accidentalmente in Italia nel 2008. Le femmine possono deporre fino a trecento uova, singolarmente, sulla pagina inferiore delle foglie. Dalle uova si susseguono cinque fasi larvali. Le larve mature si impupano a livello del suolo, oppure, più raramente, sulla pianta stessa. Gli adulti sono lunghi fra i 5 e i 7 millimetri, di colore grigio-argento, con antenne filiformi con segmenti chiari e scuri alternati e sono attivi al mattino e nelle ore crepuscolari. Il ciclo biologico dura trenta-trentacinque giorni e possono susseguirsi anche dieci-dodici generazioni all'anno alle condizioni ambientali tipiche di una serra.
Il pomodoro è l'ospite principale tra le varietà di specie appartenenti alla famiglia delle Solanacee (come patata, melanzana, peperone). I danni sono causati dalle larve che formano mine (gallerie) fogliari, nutrendosi principalmente del mesofillo, causando una diminuzione dell'attività fotosintetica (Foto di apertura dell'articolo).
Le larve possono nutrirsi di tutte le parti della pianta (foglie, steli, fiori, frutti). Oltre al danno diretto, le gallerie larvali rappresentano una facile via d'accesso per funghi e batteri. Le infestazioni causano significative perdite di produzione e di qualità dei frutti (Foto 1).
Foto 1: Frutto attaccato e danneggiato da una larva di T. absoluta
(Fonte foto: Agricola 2000)
Focus sulle strategie di difesa
Dopo molti anni dalla sua prima segnalazione in Italia, le infestazioni di T. absoluta rappresentano ancora un problema a causa del comportamento minatore delle larve, dell'aumento delle resistenze agli insetticidi di sintesi, del suo alto tasso di riproduzione con diverse generazioni all'anno e della sua elevata capacità di dispersione.
Per contrastare le infestazioni è consigliabile iniziare con l'installazione di reti escludi insetto (nelle serre), proseguendo con il posizionamento di trappole per la cattura massale e/o l'utilizzo di feromoni per la confusione sessuale. Si consiglia di tenere pulita la serra e anche le zone circostanti dalle piante infestanti, in quanto gli adulti possono trovarvi rifugio e in alcuni casi anche riprodursi, come ad esempio Datura stramonium e Solanum nigrum.
Gli insetticidi di contatto sono di difficile impiego, in quanto le larve sono protette all'interno delle mine. Alcune efficaci molecole di sintesi sono state revocate (indoxacarb), oppure è stato limitato il loro utilizzo (abamectina). Inoltre, sono ormai diffuse popolazioni resistenti ad alcuni principi attivi, come ad esempio al clorantraniliprole. Tuttavia, nell'ambito dei bioinsetticidi sono disponibili nuovi prodotti (come quelli a base di Granulovirus, Bacillus thuringiensis, pectine, nematodi e funghi entomopatogeni).
Anche la lotta biologica può essere uno strumento di contenimento con l'utilizzo dei parassitoidi oofagi del genere Trichogramma e dei predatori Macrolophus pygmaeus (caliginosus), Nesidiocoris tenuis, ma anche Dicyphus errans, se il suo ambiente viene salvaguardato correttamente (Foto 2). Tuttavia, sempre più agricoltori segnalano danni alle colture da parte di N. tenuis che, in assenza di prede, può passare all'attività fitofaga. La vigente normativa vieta la registrazione di prodotti chimici nei confronti di insetti utili, quindi è necessario mantenere un adeguato equilibrio nell'ambiente serra fra le popolazioni predate e predanti.
Foto 2: Il miride Dicyphus errans durante la predazione di una larva di T. absoluta all'interno di una serra
(Fonte foto: Agricola 2000)
In conclusione, la gestione di T. absoluta è ancora complicata perché, nonostante ci siano svariate strategie di difesa a disposizione degli agricoltori, nessuna applicata singolarmente è risolutiva. Ma anche l'integrazione tra le varie strategie di difesa deve essere adeguatamente valutata per ottenere un efficace controllo delle infestazioni.
A cura di Sara Visentin, GEP Project coordinator - Insecticide di Agricola 2000
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Fonte: Agricola 2000