Sul sito della commissione europea è stato pubblicato il resoconto ufficiale della riunione dello Scopaff - Standing Committee on Plants, Animals, Food and Feed – tenutasi a Bruxelles il 12 e 13 dicembre 2018. Nelle 21 pagine di resoconto dettagliato ci sono diversi retroscena che non erano ancora trapelati e che probabilmente condizioneranno la filiera agrochimica per tutto il 2019 e anche oltre. Ne abbiamo selezionati alcuni: vediamo quali.
 

Il Clorpropham spera ancora

Il celebre erbicida e antigermoglio patate è al centro di una disputa tra produttori e commissione Ue che, seguendo le considerazioni dell’Efsa sulla valutazione del dossier presentato dai notificanti, ha proposto di non rinnovare l’approvazione Ue del prodotto per criticità nella valutazione del rischio per il consumatore e il suo impatto nei confronti degli artropodi non bersaglio quando usato come erbicida.
Tuttavia per molti produttori agricoli il principio attivo appare ancora insostituibile e hanno fatto pervenire alla commissione Ue numerose manifestazioni di supporto e anche l’Olanda, lo Stato relatore della sostanza fortemente interessato per la sua importanza nella filiera delle patate, ha manifestato pubblicamente il suo disaccordo con la proposta.
La cosiddetta “minoranza di blocco” sta ancora resistendo: nessuna decisione è stata presa nemmeno nella riunione del 21-22 febbraio scorso, per cui, con tutta probabilità, a meno di soluzioni fantasiose dell’ultimo minuto, si arriverà al comitato di appello. Vedremo agricoltori rovesciare carri di patate davanti alla sede dell’Efsa a Parma o a Palazzo Berlaymont a Bruxelles davanti alla commissione?
 

Api, api, ancora api

Api ancora alla ribalta sotto punti di vista opposti: da una parte la commissione non riesce a fare accettare la sempre più impopolare linea guida dell’Efsa di cui ci siamo occupati diverse volte e dall’altra troviamo l’Olanda che protesta per la proroga della scadenza dell’approvazione UE del thiacloprid per via dei rischi per le api. Mettetevi d’accordo! Gli scatenatissimi olandesi - in verità piuttosto agitati quel giorno – avevano manifestato perplessità anche nei confronti dell’epoxiconazole per problemi di resistenza fungina. Alla fine però hanno comunque votato assieme agli altri stati la maxi proroga, che interessava ben 42 sostanze attive in totale.
 

Thiophanate-methyl

Rinnovo a rischio per l’ultimo dei benzimidazolici “storici”. Ennesima vittima dei criteri basati sul pericolo voluti dal regolamento 1107/2009, il thiophanate-methyl sta per essere giustiziato dalla commissione per via della sua sfavorevole classificazione tossicologica (Mutageno di Categoria 1) e viene difeso addirittura dalla Svezia che, in qualità di Stato relatore, ha fatto presente che nuovi studi presentati dal notificante permettono quasi di arrivare a scagionare il prodotto. Per la commissione ciò non è sufficiente per via di altre serie criticità riscontrate dall’Efsa, problematiche che hanno spaventato uno Stato membro che ha proposto di accorciare il periodo di smaltimento scorte da 12 a 6 mesi, come si è verificato per il Linuron e l’Iprodione. Infine un altro Stato membro fa osservare che l’agenzia che ha l’ultima parola sulla classificazione delle sostanze è l’Echa e propone di attendere il parere del Rac (Risk Assessment Committee) prima di eseguire la sentenza.
Quanti anacronismi in un colpo solo: la Svezia che quando le interessa una sostanza diventa il più indisciplinato paese del sud Europa e protesta contro le regole (criteri basati sul pericolo) che essa stessa ha più caldamente sostenuto, l’Efsa che pontifica sulla classificazione che invece è in carico all’Echa che infine fa prendere le decisioni inerenti la classificazione di pericolo di una sostanza al “Comitato per la valutazione del rischio”.
 

Sovranismi

Il mutuo riconoscimento delle autorizzazioni tra gli Stati membri dovrebbe facilitare l’arrivo di una maggiore quantità di prodotti sul mercato in tempi più celeri. Quando le differenti autorità non litigano: nella riunione si è discusso della notifica da parte della Francia di aver rifiutato di riconoscere un’autorizzazione di un prodotto fitosanitario a base di Pyrimethanil rilasciata dalla Spagna. In Francia sono 24 i prodotti a base di Pyrimethanil autorizzati e solo 4 revocati. In Italia sono 15, in Spagna 3 (ci riferiamo al classico 400 g/L SC). Sarà un caso?
 

Sostanze di base: lotta tra bicarbonati

Tiene sempre banco la polemica tra gli Stati membri sulla contemporanea autorizzazione dello stesso principio attivo come prodotto fitosanitario e sostanza di base. Arriveremo alle battaglie legali?
 

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