La task force per una Italia libera da Ogm, composta da 27 organizzazioni del mondo produttivo, del consumo e dell'ambiente, tra cui Coldiretti, Cia, Lega Pesca, Legacoop, Legambiente e Vas, ha accolto con favore la sentenza del tribunale di Pordenone che ha condannato, con decreto penale, l'agricoltore Giorgio Fidenato per aver messo a coltura tre ettari di mais Ogm, "in palese disprezzo della legge e con grave pregiudizio dell'ambiente e della qualità del patrimonio agroalimentare Italiano". La sentenza del tribunale giunge dunque come un vero e proprio "ripristino della legalità", secondo la task force, che attende ora la distruzione del raccolto "per eliminare ogni equivoco ed incertezza rispetto alla tutela della competitività delle nostre produzioni agricole e alimentari".

In attesa della completa definizione del nuovo quadro comunitario di riferimento in materia di Ogm, che lascia liberi gli Stati membri di scegliere circa la coltivazione, la task force sollecita anche gli assessori all'agricoltura, che si riuniranno in sede di conferenza delle Regioni domani 30 settembre, ad assumere una posizione assolutamente contraria all'approvazione delle linee guida di coesistenza tra colture Ogm, convenzionali e biologiche.

Anche Coldiretti esprime "sincero apprezzamento" per la decisione del Gip del tribunale di Pordenone, specificando, tramite il presidente Sergio Marini, la volontà di costituirsi parte civile nel processo per chiedere il rimborso degli eventuali danni procurati al patrimonio agricolo ed ambientale. Infatti, come specifica Marini, dai risultati delle analisi rese note dal Mipaaf "emerge la presenza nei terreni confinanti di 15 campioni contaminati da Ogm su 30. Una enormità considerando che la contaminazione è avvenuta da un solo campo ed in solo anno".

Soddisfazione per la decisione del tribunale viene anche da Greenpeace, che chiede una stima dei danni causati dalla semina, e da esponenti della politica come Susanna Cenni, deputata del Pd in Commissione agricoltura che si rivolge al governo invitandolo a perfezionare "quanto prima le norme a tutela dell'agricoltura biologica e convenzionale".

"Le leggi in Italia esistono. In Italia era, ed è vietato seminare Ogm. chi infrange la legge viene condannato ed anche pesantemente". Questo è il commento di Andrea Ferrante, presidente dell'Aiab, Associazione Italiana per l'agricoltura biologica, che aggiunge: "i danni di queste semine comunque vanno ben aldilà dei campi incriminati e bisognerà valutare attentamente quanto siano state le contaminazioni e i danni all'immagine dell'agricoltura di qualità e biologica del Friuli".