'Sono stato, sono e sarò sempre per il rispetto della legalità': così il ministro Giancarlo Galan sulla questione degli Ogm in Friuli Venezia Giulia. 'Ove le indagini in corso rivelassero che realmente quello seminato è mais geneticamente modificato, spetterà all'autorità giudiziaria valutare i provvedimenti da assumere secondo quanto previsto dal decreto legislativo 212. In Italia, infatti, la coltivazione di Ogm, in assenza di autorizzazione, è espressamente vietata'.

Aggiungendo di non voler essere 'tirato per la giacca' in materia di Ogm, Galan ha sottolineato che 'se la Conferenza Stato-Regioni avesse approvato le linee guida sulla coesistenza tra colture convenzionali e piante geneticamente modificate, avremmo oggi maggiori strumenti sia tecnici che giuridici per disciplinare la materia. Alla Conferenza ho chiesto di procedere nel più breve tempo possibile, non solo riguardo alla coesistenza, ma anche per l'approvazione dei protocolli di sperimentazione sugli Ogm. Credo infatti che non possiamo fermare la ricerca'.

'Già nei giorni scorsi ho dato mandato all'Ispettorato della tutela della qualità e repressioni frodi (Icqrf), e questo in attuazione della direttiva da me impartita fin dalla scorsa primavera, di effettuare verifiche adeguate e quindi controlli coordinati sulla presenza o meno di semi Ogm nelle coltivazioni in campo'.

'Naturalmente, in attuazione di questo mandato, i controlli saranno effettuati lì dove sono pervenute particolari segnalazioni al Ministero, come nel caso di quelle riguardanti il Friuli Venezia Giulia' ha specificato Galan.

'Ritengo comunque utile informare l'opinione pubblica che il ministero con i suoi istituti di controllo è impegnato regolarmente, ogni anno, a garantire, così come disposto dalle normative italiane, che le coltivazioni avvengano con semi Ogm free. Nel caso la presenza degli Ogm sia confermata, in accordo con il presidente della Regione del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, decideremo il da farsi'.