A fugare ogni dubbio sull'attendibilità delle analisi relative al mais Ogm seminato nel campo di Fanna (Pn), sono arrivati i referti delle analisi commissionate da Greenpeace, una delle associazioni che compongono la 'task force per un'Italia libera da Ogm': tutti i campioni sono risultati positivi per la presenza di Mon 810.
L'ha comunicato Slow food, che ha inoltre reso noto che la task force, di cui anche Slow food fa parte, ha convocato un presidio della legalità che si terrà oggi alle 12, davanti alla prefettura di Pordenone: "Il presidio continuerà fino a quando non saranno attuate le azioni previste dalla legge, ovvero la distruzione dei campi Ogm e i provvedimenti nei confronti dei responsabili".
Al presidio parteciperà anche la Coldiretti Fiuli-Venezia Giulia, anch'essa appartenente alla task force, dopo aver "preso atto che le autorità competenti non hanno ancora provveduto a individuare e a rimuovere le coltivazioni di mais Ogm a Fanna". Il presidio sarà anticipato, alle 11.00, da una conferenza stampa nella sede della Coldiretti di Pordenone in Viale Dante 12.
"Mentre le semine di mais illegale in provincia di Pordenone diventano una certezza e rischiano di diventare il primo caso di contaminazione volontaria in Italia, l'Europa continua nella sua mission di inquinare la filiera agroalimentare, autorizzando altre 5 varietà di mais transgenici e rinnovando il lasciapassare per il mais bt11". Lo sottolinea la vice presidente dei Vas Simona Capogna, comunicando che l'associazione Vas parteciperà alla mobilitazione della task force di oggi.
E' invece delle ultime ore la notizia che venti attivisti di Greenpeace hanno tagliato, isolato e messo in sicurezza la parte superiore delle piante di mais Ogm, che produce il polline responsabile della contaminazione su vasta scala, in un secondo campo nelle vicinanze di Vivaro (Pn). Si tratta del secondo campo di mais transgenico identificato da Greenpeace in pochi giorni. Per leggere la notizia completa vai al comunicato di Greenpeace.
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Fonte: Agrapress