Nel 2008 gli agricoltori europei hanno risposto bene ai segnali del mercato incrementando la produzione cerealicola dell’Ue di oltre 50 milioni di tonnellate (aumento delle semine del 7% combinato, in generale, a condizioni climatiche eccezionalmente favorevoli), il che corrisponde a un rialzo della produzione superiore al 20% rispetto allo scorso anno. Tale situazione è stata confermata dalle stime del Copa-Cogeca per il mese di dicembre diffuse la settimana scorsa (311 milioni di tonnellate), con un ulteriore incremento della produzione rispetto alle cifre di settembre (quasi 307 milioni di tonnellate). Di conseguenza, si è invertita la tendenza al rialzo dei prezzi dei cereali. Sono calati a un livello inferiore a quello di un anno fa, senza che questo vantaggio di prezzo sia visibile per il consumatore. D’altra parte, i prezzi dei fattori di produzione, come i fertilizzanti, si sono impennati esercitando una pressione intollerabile sui costi di produzione e mettendo a repentaglio il reddito degli agricoltori e la loro capacità di produrre. Il presidente del gruppo di lavoro “Seminativi” del Copa-Cogeca, Paul Temple, ha espresso le riflessioni degli agricoltori europei: "I prezzi di mercato non coprono i costi di produzione, anche se viene incluso il pagamento unico all’azienda. Di conseguenza, gli agricoltori riducono le semine per la prossima campagna e diminuiranno anche i fattori di produzione utilizzati per tali colture. Ciò implica una flessione della produzione e una maggiore vulnerabilità a qualsiasi tipo di condizioni climatiche avverse”. Temple ha inoltre insistito affinché la catena di approvvigionamento tenga maggiormente conto dei costi di produzione. E' preoccupante che non si riconosca la necessità di una produzione europea di cereali, mentre gli stock mondiali non hanno mai raggiunto prima un livello così basso, in particolare se vengono espressi in giorni di approvvigionamento mondiale. Il rischio di volatilità dei prezzi ne sarà accresciuto. Questo non è un modo sostenibile di produrre cereali e di garantire al mercato un approvvigionamento continuo.