E' on-line il primo sito dedicato alla ricostruzione del 'Codice forestale camaldolese', patrimonio storico di conoscenze sulla gestione sostenibile delle forestee del territorio montano.

Il materiale, che concorre alla formazione del Codice, è frutto del lavoro di raccolta secolare dei monaci benedettini della Congregazione Camaldolese e Avellanita, stabilitisi già dall’XI secolo nell’Appennino tosco-umbro-marchigiano.

Uno strumento moderno, quindi, indirizzato alla valorizzazione di unbagaglio storico e conoscitivo secolare. Il sito www.inea.it/prog/camaldoli, grazie alla sezione “Laboratorio di discussione e studio”, offre l’opportunità di avviare un primo esperimento di social network,dedicato ad esperti in scienze storiche, forestali, agrarie, economiche sociali e giuridiche.

In questo modo saranno facilmente consultabili tutti i documenti storici digitalizzati sulla secolare gestione delle risorse forestali e agrarie realizzata sulle montagne Casentinesi e sulle pendici del monte Catria dai monaci Camaldolesi. Il laboratorio è stato pensato, infatti, proprio per consentire l’interazione e lo scambio di informazioni, anche attraverso l’inserimento diretto di note e commenti ai documenti, stimolando l’analisi e lo studio interdisciplinare delle radici dei moderni concetti di “sfruttamento sostenibile delle risorse naturali”.

Il paesaggio, la diversità biologica e le radici culturali degli Appennini tosco-umbro-marchigiani sono oggi il frutto di un attento rispetto per l’ambiente e di un oculato sfruttamento delle risorse naturali rigeneratosi nei secoli e nella tradizione. Il sito vede la luce al primo anno di attività del progetto “Codice Forestale camaldolese, alla ricerca delle radici dello sviluppo sostenibile”, nato dalla convenzione tra l’Osservatorio Foreste dell’Inea e il Collegium “Scriptorium Fontis Avellanae”.

Recupero e valorizzazione, quindi, del patrimonio storico e culturale camaldolese e avellanita attraverso un’operazione di digitalizzazione e diffusione di questo materiale di studio. L’intento è quello di contribuire a comprendere meglio ilrapporto uomo-ambiente, essenziale per delineare una politica nazionale, regionale e locale che riconosca il ruolo insostituibile svolto dagli operatori agricolo-forestali eartigianali residenti nella montagna italiana.