Infatti, nel corso della discussione del decreto 'milleproroghe' al Senato, il testo dell'emendamento che era stato messo a punto con una larga condivisione del settore agrienergetico non è stato inserito e quindi non è stato approvato.
Com'è noto, la legge collegata alla finanziaria di un anno fa aveva previsto un ulteriore incentivo fino a 30 euro cent per kWh per la tariffa omnicomprensiva oppure un coefficiente moltiplicatore di 1,8, per le biomasse di origine agricola e forestale di filiera corta, cioè prodotte in un raggio di 70 km dall'impianto, ovvero da intese di filiera o contratti quadro. In mancanza però di apposito decreto attuativo d'iniziativa del Mipaaf tutto ciò è rimasto inapplicato.
A fronte delle difficoltà di dare attuazione operativa a questa norma, e per superare possibili conflitti con la Commissione europea, che sulla filiera corta non ha, in genere, un atteggiamento positivo, Aiel ha contribuito alla elaborazione di una proposta di modifica di legge, in particolare per gli impianti di potenza inferiore ad 1 MW, finalizzata a riconoscere un maggiore incentivo per gli impianti che dimostrano maggiore efficienza e che valorizzano il ruolo degli imprenditori agricoli.
Purtroppo la mancata intesa in sede tecnica tra i ministeri competenti e in sede politica al Senato ha determinato il rinvio del tanto atteso provvedimento.
Peraltro, già in sede di approvazione della legge sulla competitività del settore agricolo dello scorso 30 dicembre era stata persa l'occasione per attivare questi incentivi.
Oltre a denunciare i tempi biblici che gli operatori del settore devono subire per l'attuazione delle leggi, Aiel è impegnata a sollecitare i ministeri competenti e i rappresentanti delle forze politiche a dare una risposta urgente e rapida.
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Fonte: Aiel Cia - Associazione Italiana Energie Agroforestali