Un'agricoltura di qualita’, sostenibile e legata al territorio per combattere i cambiamenti climatici. E' questo, in sintesi, il concetto emerso martedì 20 marzo al convegno organizzato a Roma da Legambiente insieme al Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e all’Unione Province Italiane sulle agrienergie sostenibili e al quale hanno preso parte, tra gli altri, i Sottosegretari del Ministero delle Politiche agricole Guido Tampieri e Stefano Boco, il Vicepresidente dell’Upi e Presidente della Provincia di Ascoli Piceno Massimo Rossi e il Direttore generale di Legambiente Francesco Ferrante.  “La ricetta – ha dichiarato Francesco Ferrante – risiede proprio nella tipicità del nostro sistema agricolo. Solo partendo dal riconoscimento delle caratteristiche di qualità della nostra agricoltura, orientata alla qualità piuttosto che alla quantità, alla tipicità piuttosto che alla omologazione della produzione industrializzata, al legame con il territorio di provenienza piuttosto che alla delocalizzazione e all’utilizzo di OGM, sarà possibile affrontare correttamente la nuova sfida per il nostro territorio”. E proprio un’agricoltura di qualità può dare un contributo significativo anche alle politiche contro i cambiamenti climatici, ha sottolineato sempre Legambiente, se realizzata con la consapevolezza dei paletti entro i quali tale contributo può dispiegarsi. Per le coltivazioni agricole destinate alla produzione di energia devono infatti essere preventivamente ben valutati i bilanci idrici ed energetici delle stesse, perché non avrebbe senso usare a fini energetici coltivazioni che richiedono grandi usi di acqua e che aggraverebbero le crisi idriche già in atto, né trascurare, per il bilancio energetico, quanta energia si consuma nella produzione e soprattutto nel trasporto.