Migliorare la sostenibilità ambientale ed economica delle piante officinali, rendere più efficiente il sistema di estrazione degli olii essenziali e creare nuove filiere e nuove strategie di marketing per aumentare il valore aggiunto e la redditività di queste colture.
Sono questi gli obiettivi del progetto Insole, finanziato dal Psr della Regione Sicilia e che vede coinvolti come partner scientifici il Centro di Ricerca in Scienze delle Piante della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, l'Istituto Nazionale di Ottica del Cnr e il Dipartimento di Chimica dell'Università di Pisa, oltre a 8 aziende agricole del territorio ibleo tra cui l'azienda capofila Florguarino di Scicli, in provincia di Ragusa.
E ora la Scuola Superiore Sant'Anna rende noti i primi risultati di questo lavoro, che per il momento si è concentrato sulla selezione delle varietà di officinali più adatte per la coltivazione, anche in situazioni di scarsa disponibilità di acqua e in terreni marginali, e sullo sviluppo di un nuovo metodo per l'estrazione degli olii essenziali.
Per la parte agronomica, come ci hanno spiegato Federico Leoni e Valentina Formica della Scuola Superiore Sant'Anna, le attività si sono focalizzate sulla coltivazione di Lavanda angustifolia varietà Diva e su 2 varietà di Rosmarinus officinalis, Barbecue e Tuscan Blue, per valutarne la risposta in diverse situazioni di disponibilità di acqua.
Inoltre sono state allevate o raccolte come spontanee, anche altre specie come assenzio selvatico, timo arbustivo, ruta d'Aleppo.
Tutte le piante scelte sono state coltivate per la produzione di olii essenziali e idrolati e sono state selezionate anche in base alla loro produttività, all'interesse del mercato ed alla loro capacità di potersi adattare a terreni marginali, in modo da poter sfruttare al meglio anche appezzamenti meno produttivi delle aziende, aumentandone la redditività.
E per migliorare l'estrazione degli olii essenziali è stato realizzato un prototipo sperimentale di estrattore in corrente di vapore, messo a punto dell'Istituto Nazionale di Ottica del Cnr.
Rami di rosmarino caricati nell'estrattore sperimentale messo a punto dal Cnr
(Fonte: Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa)
Questo estrattore è dotato di antenne coassiali a microonde, particolari dispositivi che servono per accelerare il riscaldamento di determinate molecole degli olii essenziali e delle acque di vegetazione presenti nella massa vegetale delle piante aromatiche, aumentando la capacità di estrazione e riducendo i consumi energetici.
Oltre che per le piante officinali coltivate, l'estrattore verrà provato anche per la produzione di olii essenziali dalle bucce degli agrumi, per cercare di valorizzare questo sottoprodotto dell'agricoltura siciliana e vedere di poter permettere alle aziende di ottenere un prodotto in più da vendere.
Intanto il progetto va avanti, con nuove prove sperimentali e con test comparativi per valutare le performance dell'estrattore.
Poi, nei prossimi mesi sarà indagato il mercato di riferimento di questi prodotti e saranno proposte strategie di marketing e comunicazione per valorizzare i prodotti e raccontarne l'alto valore biologico, grazie anche al lavoro del Dipartimento di Chimica dell'Università di Pisa che si sta occupando di analizzare gli olii essenziali prodotti e caratterizzarli dal punto di vista della loro composizione e qualità.