Il Comitato di Gestione dei cereali di settembre ha votato una proposta della Commissione europea intesa a irrigidire le norme minime di qualità per il mais portato all’intervento. In seguito all’allargamento dell’Ue il mercato comunitario dei cereali è tornato a presentare rilevanti squilibri tra l’offerta disponibile e la domanda. Si registra una progressione nelle giacenze di cereali, a dimostrazione di quanto la misura dello stoccaggio sia ritornata ad essere importante per affrontare lo squilibrio in atto nel mercato. Attualmente, nei magazzini di stoccaggio dei 25 Stati membri, sono presenti 5,1 milioni di tonnellate di mais che, rispetto ad altri cereali, tende a degradarsi più velocemente una volta immagazzinato. Per assicurarsi che il prodotto sia adatto allo stoccaggio di lunga durata la Commissione propone di adeguare gli attuali criteri qualitativi utilizzati per l’acquisto, aggiornando alcuni standard quali, per esempio, la riduzione della percentuale ammissibile di grani rotti e della percentuale di umidità. E’ prevista, infine, l’introduzione di un peso specifico massimo. Anche se la proposta deve ancora essere adottata formalmente dalla Commissione, la nuova regolamentazione dovrebbe partire dal 1° novembre prossimo.

Mercati agricoli: previsioni 2006/2013
La Commissione ha pubblicato il rapporto sulle prospettive dei mercati agricoli comunitari per il periodo 2006/2013. Il documento analizza le previsioni riguardanti il reddito agricolo e l’andamento dei mercati dei cereali, dei semi oleosi, della carne, delle uova, del latte e dei principali prodotti lattiero-caseari. L’elaborato si basa sui dati disponibili fino al mese di giugno 2006. Per quanto riguarda il mercato dei cereali la prospettiva è moderatamente positiva per la maggior parte dei prodotti, anche se le eccedenze, specialmente di mais, potrebbero pesare in maniera concreta su alcuni mercati dell’Europa centrale. Il documento può essere scaricato cliccando qui.


Analisi dei mercati europei, nazionali e locali
· Caldo e siccità per i raccolti europei
La siccità che ha colpito l’Europa nella prima parte dell’estate ridurrà notevolmente le produzioni agricole nell’Ue: per i cereali si prevede una riduzione della produzione di circa 9 milioni di tonnellate (-3,6%). Rispetto alla campagna 2005, i raccolti più colpiti risultano frumento tenero (-5%), orzo invernale (-2%), mais (-10%) e barbabietola da zucchero (-3%). Causa di tutto questo le alte temperature accompagnate da siccità registrate nel mese di luglio in quasi tutti gli Stati membri. [...]

Frumento
· La siccità estiva deprime le rese: produzioni 2006/2007 in calo nell’Unione europea
A livello europeo la produzione per la campagna commerciale 2006/2007 è prevista in forte diminuzione, rispetto alle stime del mese di luglio, a causa del clima caldo e secco durante i mesi di giugno e luglio. La siccità estiva ha danneggiato la coltura nella fase di riempimento della cariosside, compromettendo le rese soprattutto in Francia, Germania e parzialmente anche in Spagna. Dalle stime fornite dal Coceral si nota come Spagna ed Italia abbiano aumentato le superfici dedicate alla coltura, in controtendenza rispetto alla generale leggera riduzione degli investimenti a livello europeo. A causa delle non favorevoli condizioni climatiche, le rese produttive sono previste in diminuzione di quasi il -5%, ma bisognerà attendere i dati definitivi sui raccolti per valutare le effettive conseguenze del maltempo primaverile e della siccità estiva. Secondo il Coceral la produzione europea di frumento tenero dovrebbe attestarsi a circa 108 milioni di tonnellate, in diminuzione del -5,5% rispetto al 2005. Le variazioni principali si segnalano nei dieci Paesi nuovi entrati che evidenziano una generale diminuzione sia nelle superfici investite che delle rese produttive.
A livello nazionale, secondo l’indagine di Ismea-Unione Seminativi sulle previsioni di produzione, le prime stime evidenziano che le quantità prodotte in Italia si attestano sugli stessi livelli del 2005 a circa 3,4 milioni di tonnellate; il Veneto registra invece un sensibile incremento (+12% circa) con una produzione che dovrebbe raggiungere le 419.000 tonnellate, in virtù di un netto miglioramento delle rese produttive.
Sul fronte dei prezzi, in seguito alla prevista diminuzione della produzione mondiale ed europea, i listini hanno fatto registrare continui rialzi dall’inizio della campagna commerciale. Questo fenomeno è stato particolarmente evidente nel mese di agosto. La domanda crescente di prodotto, congiuntamente all’esiguo numero di venditori presenti sul mercato, ha contribuito alla progressiva ascesa delle quotazioni. Le preoccupazioni per un peggioramento della qualità del grano proveniente dall’Europa centro-settentrionale hanno favorito, anche nel mese di settembre, la collocazione del prodotto nazionale in tutte le piazze di contrattazione, nonostante i prezzi abbiano continuato ad aumentare con regolarità.

Mais
· Il caldo estivo penalizza il mais: rese e produzione in calo
La produzione di mais in Europa per il 2006 è prevista in sensibile calo e si dovrebbe attestare a poco più di 43 milioni di tonnellate (-10% rispetto al 2005). La stima considera la diminuzione degli investimenti (-3,4%, con la Spagna che in particolare vede ridursi le superfici di circa il -13% e la Polonia del -11%) e soprattutto la riduzione delle rese (-6,6%), con forti riduzioni in Germania (-17,5%) e nei dieci Paesi nuovi entranti. Nel complesso, la produzione è in calo con percentuali rilevanti in Polonia (-30%) e Germania (-24%).
Per quanto riguarda l’Italia, l’Istat stima una lieve flessione delle superfici investite (che dovrebbero attestarsi a 1,1 milioni di ettari, -1% rispetto al 2005). L’ondata di caldo siccitoso dei mesi estivi ha depresso le rese produttive che si stima diminuiranno di circa il -9%, portando la produzione a 9,5 milioni di tonnellate. [...]

Soia
· Prevista in aumento la produzione europea e nazionale
Secondo le stime del Coceral le superfici investite a soia in Europa sono in aumento rispetto al 2005 e dovrebbero attestarsi a poco meno di 300.000 ettari coltivati (+8%): in particolare aumentano gli investimenti in Italia (+20%) e in Austria (+14%), mentre diminuiscono in modo consistente in Francia (-20%). Con le rese previste in leggero miglioramento rispetto al 2005, la produzione è attesa in aumento di quasi il 12% a circa 940 mila tonnellate. [...]

Fonte: Veneto Agricoltura
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