Il suo presidente Yasuo Masumoto non rappresenta certo quella parte di Giappone ferita da Fukushima, né sembra appartenere a quella economia gravata da un debito pubblico pari al doppio del proprio Pil. Yasuo Masumoto è il presidente di Kubota, realtà trattoristica emergente che dal Sol Levante sta espandendosi con sempre maggior forza anche nel Vecchio Continente.
Subito dopo la vittoria nella battaglia a suon di rialzi con Cnh per l'acquisto di Kverneland, Masumoto annuncia di getto che Kubota ha ora mire importanti su trattori di alta potenza. Serve quindi un produttore europeo capace di soddisfare questi progetti. Le voci di mercato parlano o di Same Deutz-Fahr o di Claas. Regolarmente smentite. Difficile infatti pensare che i 2,6 miliardi di dollari che Masumoto sostiene di avere in tasca possano bastare per un acquisto di tale portata. Tant'è, il manager giapponese non si mostra affatto preoccupato.
A onor del vero, Kubota ha sempre portato a compimento i piani di espansione che si era prefissata, quindi tutto lascia pensare che forse non sarà oggi né domani, forse non saranno Claas o Sdf Group, ma prima o poi al fianco degli "arancioni" nipponici compariranno gamme di alta potenza targate non con ideogrammi, bensì con caratteri ben conosciuti in Europa.
Intanto, Kubota lancia l'"M130X", il suo trattore da 130 cavalli. Un livello di potenza che inizia a dare dei pensieri ad alcuni costruttori italiani che basano sulle medie potenze buona parte del proprio business.