E' possibile produrre olio extra vergine d'oliva toscano, certificato Igp, con un modello olivicolo super-intensivo ad elevatissima densità d'impianto (1.250 olivi ad ettaro)?

A questa domanda sta dando risposta un progetto di ricerca, coordinato dall'Università degli Studi di Pisa, in collaborazione con alcuni partner privati (Terre dell'Etruria, Azienda agricola San Frediano, Società Pesciatina Orticultura, Haifa Chemicals, Netafim) e realizzato all'azienda agricola San Frediano, nel comune di Riotorto, in Val di Cornia (Livorno).
Gli operatori agromeccanici che si sono resi disponibili per le prove sperimentali sono Nilo e Fausto Granchi, contoterzisti aderenti a Confai Livorno.

Nei giorni scorsi, in un appezzamento sperimentale di circa 1,5 ettari, con sei varietà toscane in produzione a confronto, si è tenuta la prima prova di raccolta meccanica in continuo delle olive con una macchina scavallatrice della Pellenc Italia.

Il test ha mostrato le elevate potenzialità di questo sistema colturale che permette di ridurre drasticamente tempi e costi di raccolta delle olive. Basti pensare che è possibile raccogliere un ettaro di oliveto in meno di 3 ore (48 piante in 6 minuti).

Veramente limitato il numero di olive che sono rimaste sulle piante dopo la prova, sinonimo di elevata efficienza di questo sistema. Assolutamente irrilevanti anche i danni subiti dalle piante, limitati a qualche sbucciatura, ampiamente rimediabile con un trattamento rameico dopo il passaggio della macchina scavallatrice.

Parallelamente alla fase operativa, si sta portando avanti un'analisi relativa alla sostenibilità del modello nel lungo periodo, esaminando i dati raccolti.

Dalla prova sono dunque emerse le prime utili indicazioni e qualche speranza sia per poter utilizzare alcune cultivar toscane anche nel super-intensivo sia per la fattibilità dell'impiego delle macchine degli imprenditori agromeccanici che renderebbero possibile la drastica riduzione dei costi della raccolta.