Il gruppo Same Deutz-Fahr (SDF) ha chiuso il 2008 con un fatturato di 1,220 miliardi di euro, in aumento del 10,87% rispetto al 2007. Crescita importante in Germania, primo mercato per fatturato, e in Europa dell’Est. In Italia il Gruppo si conferma al primo posto nel mercato trattori per il quarto anno consecutivo, con una quota del 24%.  

L’EBIT (reddito operativo) è salito da 52 milioni a 54 milioni di euro. In un contesto di crescita della base dei ricavi, l’incidenza percentuale dell’EBIT ha subito un leggero calo dal 4,7% al 4,4% determinato dai minori margini sui prodotti e dalla discontinuità nelle produzioni dovuta alla difficoltà nell’approvvigionamento di alcuni materiali. Gli aumenti dei listini e i miglioramenti delle efficienze produttive non hanno controbilanciato i maggiori costi dovuti alle materie prime e al rispetto dei nuovi standard sulle emissioni richiesti dalla legge. Il calo dei margini è stato parzialmente compensato dal forte controllo delle spese fisse. Allo stesso tempo, maggiori efficienze hanno permesso di non intaccare le strategie di sviluppo di nuovi prodotti e gli investimenti nei mercati emergenti (India, Cina, Russia).

La forte attenzione al capitale circolante ha permesso di portare il suo valore netto sotto il 2% del fatturato, migliorando ulteriormente i risultati degli ultimi anni.

Il risultato complessivo è stato influenzato per circa  26,1 milioni di euro da oneri finanziari netti, principalmente collegati al finanziamento degli investimenti in partecipazioni, e per circa 15,1 milioni di euro dal totale fra oneri straordinari e il risultato negativo della partecipata Deutz Ag. Le imposte hanno inciso per circa  7,8 milioni di euro. L’esercizio si è chiuso con un utile netto consolidato di 5 milioni di euro

Nonostante la crisi economica siamo riusciti a chiudere il 2008 con un fatturato in crescita di quasi l’11%, dimostrando che il Gruppo SDF è una realtà industriale solida e di respiro sempre più internazionale”, ha dichiarato Massimo Bordi, Amministratore Delegato del Gruppo SDF.  “La crisi  globale ha colpito soprattutto gli intermediari finanziari, che hanno ridotto l’accesso al credito anche per il settore agricolo, inizialmente ritenuto meno esposto alla recessione, producendo una contrazione degli ordini. Per il futuro siamo prudenti poiché la situazione sembra destinata a perdurare almeno per tutto il 2009, ma continueremo la nostra strategia volta a migliorare i margini, a contenere le spese e a una forte focalizzazione sul cash flow, senza rinunciare ai nostri piani di investimento nei Paesi emergenti come India, Russia e Cina. Siamo infatti convinti che la forte domanda di meccanizzazione agricola che caratterizza questi Paesi rispetto a mercati più maturi come l’Europa e gli Stati Uniti, potrà offrire un nuovo impulso  alla crescita del settore”. 

 

I mercati
In Europa Occidentale il Gruppo SDF ha confermato la sua leadership in Italia, mantenendo il primo posto per il quarto anno consecutivo nel mercato trattori, con una quota del 24%. Inoltre ha migliorato la posizione nel mercato più importante, la Germania, passando dal 15,1% al 15,8% di share. Il Gruppo è cresciuto in Spagna, Regno Unito e Olanda. In Europa orientale la quota di mercato è salita in Polonia, Slovenia e Bulgaria. Inoltre nell’area dei Paesi del CIS, il fatturato è cresciuto del 56% rispetto all’anno precedente.

 

Internazionalizzazione
Il Gruppo SDF ha continuato nelle proprie strategie di internazionalizzazione, investendo soprattutto in Cina, Russia e India, anche con l'apertura di nuovi stabilimenti. In Africa, continente tradizionalmente legato all’Europa e che richiede un radicale ammodernamento del parco macchine, le attività si stanno concentrando su Marocco, Egitto, Angola e Nigeria, nazioni fortemente impegnate in programmi di investimento per lo sviluppo agricolo. 

 

Innovazione
Il 2008 ha visto il lancio sul mercato di una serie di nuovi prodotti, frutto degli investimenti del Gruppo SDF in Ricerca e Sviluppo e di accordi internazionali. “Same Deutz-Fahr ha puntato sulle mietitrebbie, su trattori ecologici, su motori potenti per incontrare le esigenze dei mercati di riferimento e proporre prodotti all’avanguardia. Da anni il nostro Gruppo punta sull’innovazione di prodotto e processo, impiegando il 2,5% del fatturato in Ricerca e Sviluppo e il 2,3% in investimenti fissi. Una strategia che ci consente di mantenere le nostre posizioni anche in un periodo difficile come quello che stiamo attraversando, e che ci permetterà di ripartire da una posizione di vantaggio non appena l’economia mondiale si stabilizzerà”, ha concluso Bordi.