Esordio bolognese per il nuovo presidente e amministratore delegato di New Holland Agriculture, Barry Engle. Figlio di agricoltori, proviene dall'automotive, settore cui guarda per alzare gli standard di formazione e professionalità della rete di vendita e assistenza

 

Giovane, sorridente e garbato. Al punto da sembrare quasi timido. Un atteggiamento inusuale per un manager di altissimo livello qual è Barry Engle, il nuovo presidente e amministratore delegato di New Holland Agriculture.

Un professionista che ha sempre operato a livello internazionale nel suo curriculum compaiono marchi di tutto rispetto. In primis Ford Motor Company, brand legato al mondo dell'auto, ambito in cui Barry ha operato per anni in tutti i Continenti, dal Canada agli Stati Uniti e dal Messico al Brasile passando anche per il Giappone e l'Europa. Un manager globale quindi, in grado di destreggiarsi con cognizione di causa sui più diversi mercati e anche caratterizzato da buone conoscenze del comparto agricolo viste le sue origini rurali.

'Sono nato in Pensilvania, negli Stati Uniti, in una famiglia che gestiva un'azienda agricola,' afferma infatti Barry, 'e dunque il mio nuovo incarico può essere considerato una sorta di ritorno alle origini che ho affrontato con entusiasmo'.

 

MT: Il passaggio dall'automotive all'agricolo non Le ha però comportato problemi?

'In New Holland mi sento a casa mia né i problemi di fondo che un marchio internazionale deve affrontare quando approccia i vari mercati cambiano molto in funzione del prodotto. Ho sempre operando approcciando ogni Paese con Team specializzati che conoscevano molto bene la realtà in cui operavano e questa sarà anche l'impostazione che voglio dare all'organizzazione New Holland. Di fatto voglio sfruttare la forza del Gruppo e le sue potenzialità produttive per servire al cliente le macchine a lui più congeniali, indipendentemente dal luogo in cui queste ultime sono effettivamente costruite. Tutto ciò partendo però dall'idea che New Holland non vende trattori, ma li costruisce solo'.

 

MT: Una tesi sorprendente.

'Mica tanto. Noi in effetti dobbiamo pensare a costruire bene, cioè in qualità e a prezzi competitivi.

A vendere deve pensare la Rete che, non a caso, ho intenzione di far crescere in termini di professionalità e competenze. Voglio organizzare un vero e proprio master di formazione New Holland avente quale obiettivo l'accrescimento professionale dei nostri partner commerciali per evitare che la vendita di un trattore sia mai un affare ‘da bar' e permettere al concessionario di proporsi quale manager in grado di ispirare fiducia al cliente. Questi deve essere seguito da vicino e compreso in tutte le sue esigenze, esplicite ed implicite. Solo così lo si può avvicinare offrendogli soluzione vincenti e di suo interesse'.

 

Continua la lettura dell'intervista nel pdf allegato

Tratto da Macchine Trattori - Gennaio 2009

in collaborazione con Orsa Maggiore Edizioni