Presieduto dal presidente Unima, Aproniano Tassinari, l'evento è stato aperto da Cosimo Lacirignola, presidente dell’Ente, il quale ha esordito esponendo i primi risultati della nuova versione della fiera che, come evento singolo e distaccato dalla fiera campionaria, si è immediatamente rivelato una scommessa vinta. Un dato quest’ultimo testimoniato dalla presenza tanto dei costruttori quanto da quella dei visitatori, molti dei quali appartenenti alla sfera del contoterzismo.
Il secondo intervento è stato quello del professor Paolo Amirante, docente della Facoltà di Agraria presso l’Università di Bari, che ha sottolineato come la figura dell’imprenditore agromeccanico sia divenuta ormai fondamentale alla luce della sua capacità di limitare di fatto gli effetti della frammentazione del panorama agricolo e di porsi come mezzo per contrastare il fenomeno della disoccupazione e dell’abbandono della terra da parte dei giovani.
Il terzo relatore è stato Giovanni Ferrazzi, del Dipartimento di Economia e politica agraria, agroalimentare e ambientale dell’Università degli Studi di Milano, dopo aver illustrato ai partecipanti un panorama del settore agricolo contemporaneo, ha identificato alcune soluzioni ai problemi attuali in una rivalutazione del concetto di impresa agricola e di politica economica imprenditoriale legata alla necessità di tenere il passo con un universo in continua evoluzione che non deve più tenere conto di una realtà nazionale ma proiettarsi in un contesto globale.
Il fatto che nonostante le difficoltà l’agricoltura italiana sia cresciuta è stato attribuito da Ferrazzi a una inversione di tendenza nell’impiego di lavoro e capitali; soluzione divenuta possibile grazie alle imprese agromeccaniche che si sono evolute in società di servizi secondo direttrici tipiche che non hanno riscontro al di fuori dell’Italia e che renderanno il contoterzismo del futuro portatore di innovazione nel sistema agroalimentare nazionale.
Con l’intervento di Massimo Alberghini Maltoni, consigliere nazionale Unima e direttore dell’Apima di Modena e quello di Roberto Guidotti, già direttore dell’Atma di Bologna, il convegno è entrato nel vivo con l’analisi del panorama agricolo e agromeccanico visto dalla parte dell’imprenditore e dell’associazione che da più di sessanta anni rappresenta la maggior parte degli agromeccanici italiani. Particolarmente impressionanti alcuni tra i dati emersi della relazione di Massimo Alberghini, come quelli relativi agli investimenti della categoria nelle nuove tecnologie da offrire alle aziende agricole, che vedono le imprese agromeccaniche - che rappresentano solo l’1% degli acquirenti - assumere un ruolo decisivo nel mercato delle macchine nuove, con una capacità di acquisto nel 2005 di circa 850 milioni di euro, pari a circa il 30% delle macchine agricole vendute, e un volume di affari complessivo pari a circa di 3,6 miliardi di euro. Dopo aver esposto al pubblico la struttura e le attività di Unima, Alberghini ha elencato alcuni dei risultati ultimamente conseguiti dall’associazione e delineato alcuni dei problemi su cui ancora si sta lavorando.
L’intervento di Roberto Guidotti, incentrato su alcune delle principali problematiche contingenti legate all’attività agromeccanica, è quello che maggiormente ha saputo coinvolgere il pubblico di ospiti del convegno, consentendo loro di verificare in prima persona come Unima sia tutt’altro che un’entità sindacale avulsa dalla loro realtà quotidiana, bensì rappresenti una valida e cosciente interfaccia tra il lavoro nei campi e quelle istituzioni nazionali ed europee che sarebbero irraggiungibili al singolo imprenditore.
Il convegno si è concluso con l’intervento di Dario Gangemi di Bayer CropScience che, prendendo spunto dai dati e proiezioni ufficiali rilasciate dai più importanti organismi mondiali, ha evidenziato come la maggiore richiesta di prodotti agricoli derivata dalle necessità energetiche e industriali, oltre che alimentari, non possa essere soddisfatta da un incremento delle superfici coltivate e spiegato come la la sua azienda si sia impegnata nel compito di studiare e proporre nuovi prodotti in grado di ottimizzare la produzione agricola.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Unima - Unione nazionale imprese di meccanizzazione agricola