Treviglio - 16 Giugno 2007

Un brulichio degno di un suk: sono più di 800 le persone che si affollano lungo l’interminabile buffet posto all’ingresso dell’ampio show-room.
La giornata si preannuncia quindi calda fin dal primo succo di frutta, offertomi da un cameriere felice di incontrare finalmente uno che parli Italiano. Sharm El Sheik? No: Treviglio, che per un giorno diviene epicentro del giornalismo internazionale di settore, nonché attrazione per distributori e clienti di mezzo mondo, India e Cina compresi. In tutto, sono oltre 50 le nazioni rappresentate: la globalizzazione, quindi, fa tappa oggi in provincia di Bergamo.

Lo fa perché SDF Group proclama oggi i propri 80 anni, e lo fa in modo imponente: l’auditorium accoglie più di 550 persone, le quali possono assistere, in una sorta di talk show, a oltre tre ore di domande e risposte tra Christine Pfeifer, responsabile comunicazione SDF Group, e i pezzi da 90 del top management del gruppo.

La parola viene data a Massimo Bordi, amministratore delegato di SDF Group, che ribadisce la necessità di offrire una vera e propria full line alla clientela, per soddisfarne ogni esigenza, come pure conferma l’evidente spostamento ad est della crescita dei fatturati.
La stagnazione dei mercati occidentali, ormai maturi, è infatti evidente, mentre Cina ed India stanno marciando di gran carriera verso numeri di vendite davvero importanti. Il 16% di market share in Europa colloca comunque SDF ai vertici anche nel vecchio continente. Altamente strategica – sottolinea di seguito Bordi – appare la presenza del gruppo in Deutz AG, fornitrice della maggior parte dei motori e protagonista attiva del successo commerciale finale. Bordi, però, rimarca anche la crescita continua dei costi per le attività di Ricerca e Sviluppo, resi sempre più necessari dalle normative ogni anno più stringenti in materia di ambiente e sicurezza.

Al termine dell’intervento di Bordi, due interviste in differita hanno portato la testimonianza di Aldo e Francesco Carozza: la prima dallo stabilimento croato di Zupanja, la seconda per annunciare l’apertura delle attività del gruppo in Russia, Paese nel quale si stanno valutando anche progetti di tipo industriale. L’obiettivo è il raggiungimento dei 30.000 trattori prodotti e venduti: obiettivo ambizioso ma raggiungibile.
Passando ai freddi numeri, Bordi sottolinea il superamento della soglia dei 1.000 milioni di euro venduti (1.037 per l’esattezza), con un utile che supera ormai i 40 milioni di euro. Gli investimenti hanno compiuto sforzi pari a 23 milioni in ricerca e sviluppo, ai quali vanno aggiunti 35 milioni nel miglioramento dei processi produttivi. 177 milioni sono stati investiti invece in partecipazioni in società esterne (150 milioni solo in Deutz AG).

Giovanni Esposito, direttore Ricerca e sviluppo, ha posto l’accento sul nuovo centro realizzato presso la sede di Treviglio, del costo di oltre 3,5 milioni di euro. In esso, oltre 100 postazioni CAD progettano, simulano, assemblano e modificano i trattori di domani, operando esclusivamente nel mondo virtuale. Gli obiettivi principali sono la riduzione delle emissioni e dei consumi, l’aumento del comfort e della sicurezza. L’elettronica permetterà di realizzare sospensioni che operano sulla cabina in funzione delle asperità del suolo, come pure le nuove tecnologie motoristiche hanno permesso l’utilizzo d biocarburanti al 100%. Lo stacco dal resto del plotone, a livello di mercato, verrà dato sul segmento dei trattori specializzati di basse pontenze: il sistema di trasmissione powershift e a variazione continua verrà infatti esteso per la prima volta anche a questa tipologia di macchine. Lo stile e l’estetica, anch’essi importanti, continuano invece a poggiare sull’esperienza di grandi progettisti come Giugiaro.

Chicca della giornata, il nuovo motore ibrido gasolio/elettrico, ideale non solo per le postazioni fisse, ma anche per i trattori di piccole dimensioni.
Andrea Bedosti, direttore commerciale del gruppo, ha di seguito ripreso il filo delle prospettive aziendali, introducendo anche il concetto della consulenza professionale in campo agricolo, fornita dalla rete del gruppo agli agricoltori delle aree in via di sviluppo. Questa soluzione potrebbe essere un’arma strategica soprattutto in nazioni come la Russia, l’India e la Cina, affamate non solo di cibo ma anche di tecnologia ed esperienza. Ma non solo la vendita di macchine anima Bedosti e il suo team: fondamentale appare infatti anche l’assistenza post vendita e la fornitura efficiente di pezzi di ricambio in tempi brevi e a diffusione capillare. In certi casi – sottolinea ancora Bedosti – il volume generato dalla vendita di pezzi di ricambio è perfino superiore a quello della vendita del nuovo. Professionalità ed impegno possono quindi trasformare il punto vendita in un centro di competenza a 360°, anche sul fronte del credito e del noleggio.
Per il 2010 l’obiettivo del gruppo è il superamento dell’importante traguardo del milione di trattori venduti a livello globale. Visti i trend di crescita, pochi sembrano i motivi per dubitarne.

“Da Vienna a Shangai” è stato invece il motto con cui Vittorio Carozza (in foto a destra), presidente del Gruppo, ha concluso i lavori concretizzando la propria visione del futuro: Estremo Oriente, va bene, ma anche Vecchio Continente, mai da dimenticare.
Il brulichio umano si è quindi dissolto, dopo la visita allo stabilimento e la cena nello show-room, portando con sé un messaggio di coraggioso ottimismo da parte del gruppo SDF. Ora permane solo l’attesa di verificare ad ogni intertempo annuale il rispetto dell’ambizioso programma industriale.