Il Lazio continua a cercare di sostenere il suo comparto vitivinicolo in questa annata particolarmente difficile.

 

Dopo l'avvio delle operazioni per cercare di richiedere lo stato di calamità per i danni dovuti alla peronospora, la Regione ha approvato la possibilità di aumentare il grado alcolometrico naturale dei vini che si stanno producendo con la vendemmia di questo anno.

 

Con la Determinazione numero G11653, infatti, sarà possibile aumentare il grado alcolico delle uve dei mosti e dei vini fermentazione di massimo 1,5% vol.

 

Le decisione è stata presa su proposta del dirigente dell'area Strumenti Finanziari e Qualità della Regione, dopo che alcune aziende vitivinicole ne avevano fatto espressa richiesta già a luglio e ad agosto.

 

La normativa europea prevede infatti la possibilità di aumentare il grado alcolometrico naturale dei vini in caso ci siano condizioni climatiche che lo rendano necessario.

 

E quest'anno l'andamento climatico è stato particolarmente sfavorevole per la viticoltura laziale, duramente colpita dal maltempo e dagli attacchi parassitari.

 

In accordo con l'Allegato VIII del Regolamento Ue 1308/2013, si potrà aumentare il grado alcolometrico delle uve, dei mosti e dei vini ancora in fermentazione al massimo di 1,5% vol.

 

L'aumento potrà essere fatto sia per i prodotti destinati a diventare vini da tavola, sia per quelli destinati a diventare Doc o Igt, spumanti e spumanti aromatici, fermo restando particolari restrizioni previste dai singoli disciplinari di produzione.

 

In totale, il grado alcolometrico naturale complessivo del prodotto non potrà essere superiore a 15% vol.

 

L'aumento del grado alcolometrico potrà essere fatto utilizzando mosti concentrati e mosti concentrati rettificati.

 

Resta invece vietato, come in tutta Italia, l'uso del saccarosio per aumentare il grado zuccherino e quindi il grado alcolico potenziale.