Il 10 maggio scorso si è tenuta a Roma la Commissione Politiche Agricole presso la Conferenza Stato Regioni con in primo piano all'ordine del giorno il riparto del Feasr, Fondo Europeo per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale, sul secondo pilastro della nuova Politica Agricola Comune 2023-2027: i Psr, Programmi di Sviluppo Rurale, delle regioni italiane. Si è trattato del primo passo per affrontare le 320 osservazioni pervenute da Bruxelles al Psn, Piano Strategico Nazionale, sulla nuova Pac, che verte soprattutto sulla scarsa chiarezza della proposta italiana sul secondo pilastro.

 

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In apertura di riunione, il coordinatore - l'assessore veneto all'Agricoltura Federico Caner - ha sottoposto all'attenzione della Commissione una proposta, formalizzata dalla Regione Sardegna dove è assessora Gabriella Murgia, in cui si ribadisce quanto più volte sostenuto dalle regioni del Sud: la complementarietà tra le scelte redistributive delle risorse tra il primo ed il secondo pilastro - Domanda unica e Psr - ed in cui si evidenzia che l'aumento della spesa pubblica, che in alcune Regioni sembra essere aumentata, non possa ritenersi tale se questo aumento è determinato dall'incremento della quota di finanziamento regionale.

 

Un aspetto questo già in precedenza sostenuto dalla Regione Campania durante il dibattito per il riparto del Feasr sul biennio di espansione 2021-2022. Non a caso, l'assessore all'agricoltura campano Nicola Caputo, commentando i rilievi in calce alla proposta della Regione Sardegna, su sito web istituzionale Psr Campania comunica ha detto: "Questa evenienza (l'aumento di spesa Psr con fondi regionali Ndr), come anche la mia palese insoddisfazione sul pagamento redistribuivo (della domanda unica Ndr), relativamente alla proposta del modello puro a 14 ettari, peraltro evidenziata anche tra le oltre 320 osservazioni che Bruxelles ha fatto al Piano Strategico Nazionale, come la previsione di una soluzione per il tabacco (i cui titoli Pac attuali pesano molto e la cui riduzione vedrebbe quindi la forte penalizzazione dei piccoli agricoltori che li posseggono Ndr)  ed altre proposte che formalizzerò con un documento che invierò alla Commissione nelle prossime ore, sono state oggetto di dibattito nel corso del prosieguo dei lavori".

 

I lavori della Commissione Politiche Agricole si sono conclusi, non prima che l'assessore campano Caputo abbia affermato: "È ferma intenzione della Regione Campania, mia e soprattutto del presidente Vincenzo De Luca adire tutti i gradi di giudizio fino alla Corte di Giustizia Europea, laddove i criteri a fondamento della politica comunitaria di perequazione delle risorse tra le regioni non dovessero essere utilizzati". Una minaccia durissima.

 

Ma va detto che il 5 maggio scorso, proprio l'assessore Caputo aveva incontrato a Roma il ministro alle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, il quale avrebbe dimostrato - secondo l'assessore campano - ampia disponibilità sui temi proposti.

 

"Ho riscontrato - aveva affermato Caputo il seguente 6 maggio su Psr Campania comunica - una disponibilità al dialogo su alcune delle questioni poste all'attenzione del ministro, con una predisposizione ad intervenire su quanto ipotizzato in fase di prima stesura dal Mipaaf, anche alla luce delle osservazioni ricevute dalla Commissione Europea sul Piano Strategico Nazionale per la Pac 2023-2027, come ad esempio la questione del modello puro dei 14 ettari sul redistributivo".

  
La Commissione si è aggiornata al prossimo 19 maggio e a breve il dibattito dovrebbe portare ad una soluzione con la mediazione del Mipaaf, in vista non solo del riparto del Feasr in testa ai Psr delle regioni, ma anche delle scelte che saranno meglio precisate sul primo pilastro della Pac.