Il ministero delle Politiche agricole ha approvato il bando di selezione delle proposte progettuali a valere sul Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 – Piano operativo agricoltura, Sottopiano 2 "Interventi nel campo delle infrastrutture irrigue, bonifica idraulica, difesa dalle esondazioni, bacini di accumulo e programmi collegati di assistenza tecnica e consulenza", con una dotazione finanziaria pari ad oltre 86,1 milioni di euro.
Di questi quasi 83,6 milioni saranno dedicati ai Consorzi di bonifica e irrigazione del Sud e poco più di 2,5 milioni in quota agli enti del Centro-Nord.

Il bando è stato approvato con decreto del 6 dicembre 2019, emanato dall'Autorità di gestione del sotto piano operativo 2 del Piano operativo Agricoltura 2014-2020 "Interventi nel campo delle infrastrutture irrigue".

Il decreto è stato pubblicato sul sito sito del ministero ed è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. La finalità degli investimenti è quella di "ridurre e contenere i processi di desertificazione, salvaguardare gli ecosistemi, favorire l'adattamento ai cambiamenti climatici nelle zone agricole a rischio esondazione, migliorare qualità e quantità delle risorse idriche".

Il bando sovvenziona azioni diverse a seconda della provenienza geografica del progetto.


Azioni sovvenzionate per gli investimenti irrigui localizzati al Sud

Per gli investimenti localizzati nelle regioni del Sud, come elencate all'art. 2, il soggetto proponente - Consorzio di bonifica e irrigazione, potrà presentare un progetto contenente una o più delle seguenti azioni sovvenzionabili:
  • a) recupero dell'efficienza di bacini per l'approvvigionamento idrico, di capacità pari o superiore ai 250mila mc e le relative opere di adduzione e distribuzione;
  • b) realizzazione di bacini interaziendali a gestione consortile di capacità pari o superiore ai 250mila mc e le relative opere di adduzione e distribuzione; questo limite di capacità non vale per il recupero di bacini naturali o artificiali a fini di accumulo e la realizzazione di laghetti collinari;
  • c) completamento funzionale di schemi irrigui esistenti e nuove infrastrutture irrigue;
  • d) miglioramento dei sistemi di adduzione e di reti di distribuzione dei sistemi irrigui esistenti;
  • e) adeguamento delle reti di distribuzione dei sistemi irrigui esistenti;
  • f) investimenti relativi a sistemi irrigui aventi finalità di bonifica e irrigazione, che possono riguardare opere di sistemazioni e regolazione idrauliche nei territori in cui operano i consorzi;
  • g) investimenti per la produzione energetica da mini idroelettrico utilizzata per il sollevamento. delle acque, come parte di un intervento per l'irrigazione;
  • h) investimenti in sistemi di telecontrollo, compresi i misuratori.
    Tali investimenti possono riguardare: installazione di sistemi di automazione e telecontrollo al prelievo; implementazione di sistemi di automazione e telecontrollo sulle reti irrigue consortili di adduzione e distribuzione. Tra questi: l'acquisto di software per la gestione del sistema; l'installazione delle apparecchiature in campo; installazione delle apparecchiature per il controllo remoto, installazione di sistemi di trasmissione dei dati relativi alla misurazione dei volumi di acqua erogati, anche in associazione all'installazione di misuratori di III livello previsti dal DM Mipaaf 31/07/2015, pubblicato in G.U Serie generale n. 213 del 14/09/2015 e all'azione d). Non è invece ammesso il finanziamento di sistemi di consiglio irriguo.
  • i) investimenti per il riutilizzo irriguo delle acque reflue urbane depurate.
    Tale azione riguarda la realizzazione di sistemi di connessione della rete irrigua consortile a impianti di depurazione delle acque reflue urbane esistenti o l'adeguamento di sistemi di connessione, comprese le opere necessarie al monitoraggio della qualità dei reflui depurati e relativi ulteriori trattamenti.

Il progetto presentato a finanziamento dovrà avere un valore non superiore ai 10 milioni di euro e un valore minimo di 2 milioni Nel caso di interventi relativi esclusivamente al recupero di bacini naturali o artificiali a fini di accumulo e alla realizzazione di laghetti collinari, il limite minimo del valore del progetto è pari a euro 200mila.


Azioni sovvenzionate per gli investimenti irrigui localizzati al Centro-Nord

Per investimenti irrigui localizzati nelle regioni del Centro-Nord, il proponente potrà presentare un solo progetto contenente una o più delle seguenti azioni sovvenzionabili:
  • a) recupero dell'efficienza di bacini per l'approvvigionamento idrico, di capacità pari o superiore ai 250mila mc e le relative opere di adduzione e distribuzione;
  • b) realizzazione di bacini interaziendali a gestione consortile, incluso il recupero di bacini naturali o artificiali a fini di accumulo e la realizzazione di laghetti collinari;
  • c) investimenti in sistemi di telecontrollo, compresi i misuratori.

Saranno ammessi progetti fino ad un valore massimo di 500mila euro, e non inferiore a 200mila Iva inclusa.


Anbi, tornare all'autogoverno nei Consorzi del Sud

"Il decreto pubblicato dal Mipaaf, indirizzato alla selezione di progetti per la realizzazione di nuove infrastrutture irrigue e idrauliche, soprattutto nel Sud Italia, è un importante contributo al comune impegno per ridurre il divario fra aree diverse del Paese. È una sfida, che vogliamo vincere". Ad affermarlo è Francesco Vincenzi, presidente dell'Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue.

Vincenzi inoltre sottolinea: "Per questo, Anbi ribadisce la necessità che siano solo i principi di autogoverno e sussidiarietà a guidare l'attività dei Consorzi di bonifica ed irrigazione, sollecitandone il ritorno all'ordinaria gestione democratica in regioni, come la Sicilia e la Puglia, dove da troppi anni vigono regimi commissariali, conseguenza di una mal interpretata funzione della politica".

"Si tratta - conclude Massimo Gargano, direttore generale Anbi - di un ulteriore riconoscimento per il lavoro di Anbi, dei Consorzi di bonifica e irrigazione che, insieme alla ministra Teresa Bellanova ed alla struttura del Mipaaf, sono ancora protagonisti di un grande sforzo per migliorare la sicurezza alimentare dei cittadini e la salvaguardia idrogeologica dei territori, nonché per ridurre il gap infrastrutturale italiano, visto che si tratta di risorse destinate, per l'80%, al Mezzogiorno. Insomma, un bell'esempio di quello sviluppo sostenibile ambientale, sociale ed economico, che l'Agenda 2030 pone al centro delle azioni".