Un ingegnere e un biologo scelgono di tornare in Italia per dedicarsi all'apicoltura. Ma con tecniche nuove e molto promettenti.

Si torna a parlare dei fondi per la promozione del vino all'estero, ma in qualche regione si corre il rischio di perdere per inefficienza le provvidenze comunitarie.

Ha fatto molto discutere la sentenza della Corte di giustizia Ue che ha equiparato le tecniche di editing del genoma a quelle per la creazione di Ogm.

C'è un piano per il reimpianto degli ulivi nel Salento dopo le devastazioni della Xylella. Ora bisogna trovare i soldi, impresa che ha buone possibilità di riuscita.

Buone prospettive per quantità e qualità della prossima raccolta delle olive. Il timore è semmai legato al prezzo.

Numeri in crescita per il settore agroalimentare, uscito praticamente indenne dalla crisi economica, offrendo poi opportunità di lavoro.

Questi sono solo alcuni degli argomenti incontrati sui quotidiani in edicola in questi ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.
 

La buona notizia

Fra le tante notizie incontrate in questi giorni ce n'è una che mi ha colpito per la sua aura di positività.
L'ha pubblicata “Italia Oggi” del primo agosto raccontando la storia di due giovani, che dopo le esperienze all'estero hanno deciso di rientrare in Italia per dare vita a una impresa per l'allevamento di api. Ma lo hanno fatto innovando e inventando.

Così hanno messo a punto una tecnologia che consente di monitorare l'alveare anche sotto il profilo sanitario.
Il risultato è una forte riduzione degli interventi per contrastare le malattie delle api. Bravi.


Questione di soldi

Le buone notizie finiscono qui, a meno di non annoverare in questa categoria anche i 3 milioni di euro (poca cosa a dire il vero) recuperati dal fondo latte e destinati agli allevamenti.
Ne dà notizia il 31 luglio la “Gazzetta di Mantova”.

Più consistenti le risorse destinate alla promozione all'estero per il vino.
Per questa finalità, scrive “Italia Oggi” del 2 agosto, l'Ocm vino 2018-2019 mette a disposizione 100 milioni di euro per le aziende vitivinicole che promuoveranno i loro prodotti nei paesi extraUe.

Però bisogna fare i conti con la possibilità di perdere parte degli aiuti comunitari per ritardi nel loro utilizzo.
Accade in Liguria e ne parla il “Secolo XIX” del 31 luglio, spiegando che in ballo ci sono 13 milioni di euro che potrebbero andare persi per i ritardi nelle autorizzazioni, nelle procedure informatiche e di conseguenza nell'effettivo utilizzo delle risorse disponibili.

Risorse comunitarie che in futuro, spiega il “Corriere della Sera” del 30 luglio, potrebbero trovare una significativa riduzione per i tagli che si continuano a prospettare per il budget agricolo della prossima Pac.
 

Scienza e magistratura

Ha fatto molto discutere la decisione della Corte di giustizia della Ue di "catalogare" fra gli Ogm anche le piante modificate con il ricorso all'editing del genoma.
Se ne discute su “La Stampa” del 29 luglio ed è ancora su “La Stampa” che troviamo una spiegazione della grande differenza fra transgenesi (utilizzata nel caso degli Ogm) e mutagenesi.

Nessun collegamento con questa vicenda, tanto che si parla di Xylella e non di Ogm, ma molte le analogie che si riscontrano nell'articolo pubblicato da “Il Foglio” del 27 luglio, il cui titolo, "La pericolosa idea di sostituire la scienza con la politica", è una sintesi perfetta delle opinioni espresse nell'articolo.
 

Un piano per la Xylella

A proposito di Xylella, la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 27 luglio illustra il piano predisposto per la rinascita dell'olivicoltura nel Salento messo a punto dagli europarlamentari Paolo De Castro e Raffaele Fitto.
Gli incentivi per questo recupero, si spiega nell'articolo, potrebbero derivare da una misura ad hoc da inserire come variazione al programma nazionale di sviluppo rurale.

Nello stesso giorno il “Quotidiano di Puglia” anticipa che a disposizione degli olivicoltori che decideranno il reimpianto, seguendo la proposta presentata da De Castro e Fitto, potrebbero andare circa 500 euro ad ettaro per cinque anni.

Gli ulivi del Friuli Venezia Giulia, in particolare nelle aree collinari del San Daniele, non devono temere gli attacchi della Xylella, ma quelli di un fungo, che sta arrecando non pochi danni, come si legge sul “Messaggero Veneto” del 29 luglio.
 

Olio, buona annata

Non hanno questi problemi gli ulivi della Liguria, che si apprestano a festeggiare un'annata particolarmente ricca.
Lo afferma il “Secolo XIX” del primo agosto, attribuendone il merito alla combinazione fra pioggia e alte temperature che stanno spingendo verso l'alto le previsioni per la prossima raccolta.

Buone le prospettive anche per l'olio pugliese, che a dispetto della Xylella potrebbe chiudere la campagna in modo positivo.
Queste almeno le anticipazioni del “Quotidiano di Puglia” del 30 luglio, che tuttavia avverte che i prezzi potrebbero subire un forte calo.

L'olio di oliva è poi al centro dell'intervista ad Anna Cane di Assitol pubblicata da “QN” del 30 luglio, che invoca una campagna di educazione alimentare per far meglio conoscere i tanti pregi di questo alimento.
 

Tra girasoli e pomodori

C'è un altro olio, quello di girasole, che ha buone opportunità di crescita, in particolare nelle aree del Centro.
Se ne discute sulle pagine di “QN” del 30 luglio, ricordando tuttavia che queste ipotesi di crescita sono legate alla disponibilità a investire e ad innovare.

Fra i settori con buone prospettive di crescita troviamo il pomodoro da industria. Se ne parla il 27 luglio sul quotidiano piacentino “Libertà”, che segnala la buona qualità a dispetto del clima e degli attacchi del ragnetto rosso.
 

Agroalimentare di successo

In crescita è in ogni caso tutto il settore agroalimentare, come ricorda “Il Messaggero” del 29 luglio nell'intervista al presidente di Ismea, Raffaele Borriello, dove si evidenzia che in dieci anni il settore è stato capace di realizzare un aumento del 9,5% della produttività.

A dare manforte a questa crescita sono le esportazioni, che hanno premiato molti settori e fra questi quello di insaccati e salumi.
Se ne parla il 2 agosto su "Il Resto del Carlino" per mettere in evidenza i dati dell'export in questo settore, che ha raggiunto nel 2017 un valore di 1,5 miliardi di euro.
Un'espansione che ha fra i suoi punti di forza gli accordi internazionali su mercati importanti come Usa e Canada.

I primi mesi del 2018 confermano il buon andamento del settore agroalimentare, come emerge dal report di Intesa Sanpaolo diffuso in questi giorni e anticipato il 2 agosto da "Il Sole 24 Ore".
Fra i prodotti che raccolgono i migliori risultati troviamo i vini piemontesi e il Franciacorta.
Trend positivo per le conserve campane e un inaspettato rimbalzo positivo per il riso.

Segnali confortanti, che si aggiungono a quello sull'occupazione giovanile, argomento affrontato il 29 luglio da “Avvenire” per ricordare che il settore conta ora un milione e 385mila addetti, dei quali 900mila solo nel settore agricolo.

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